Carte false in tutto il paese per lasciare aperte aziende i cui livelli di Listeria erano oltre la norma. Le indagini hanno portato all’identificazione di alcuni laboratori, oltre che alla chiusura di diverse attività e al sequestro di più di una decina di tonnellate di alimenti.

Le indagini sulla Listeria

La Listeria è un genere di batteri che attacca principalmente il sistema immunitario e che prolifera all’interno di alimenti come il latte e i suoi derivati. Per scongiurare la sua diffusione sul mercato alimentare italiano, il nucleo anti sofisticazione dei Carabinieri è tornato a eseguire i controlli di routine presso diverse imprese produttive e commerciali: ecco cos’è emerso dagli accertamenti dei NAS.

Sono state 23 le aziende sottoposte a chiusura o sospensione della propria attività in seguito ai controlli eseguiti dai militari in seguito alla diffusione di casi di intossicazione da Listeria nel paese. Ben 14 le tonnellate di cibo, invece, risultate irregolari e che sul mercato avrebbero comunque fruttato agli esercenti 327mila euro.

I motivi dietro le decisioni dei NAS

Nel palermitano, i militari hanno identificato due laboratori di analisi privati – risultati, tra l’altro, non autorizzati – che fornivano carte false alle aziende. I tecnici dei due centri attestavano valori non veritieri dei parametri di Listeria nei beni alimentari analizzati, avallandone la vendita. Nel modenese, invece, un’industria di salumi è stata chiusa per problemi al sistema di refrigerazione e per la presenza di muffe sulle pareti dei locali destinati allo scarico merci.

Mancanze sul piano igienico riscontrate anche in altri laboratori, tra Savona e Ragusa. Sul piano tecnico, invece, fermata l’attività di aziende tra Salerno, Napoli e Catania, pronte a metter ein commercio prodotti sprovvisti dela documentazione sulla rintracciabilità e, in alcuni casi, del “bollo CE“.

Potrebbe anche interessarti: Controlli in pizzeria a Napoli, sequestri e multe

Segui SiComunicazione su Google News