Un chiarimento singolare, avvenuto mediante l’affissione di manifesti nella città di Afragola. E’ il gesto compiuto da Antonio Moccia detenuto e considerato dagli investigatori elemento di spicco dell’omonima famiglia camorristica. I manifesti sono rivolti “ai commercianti, agli imprenditori e a tutti i cittadini di Afragola e dei paesi vicini che vengono massacrati ogni giorno da estorsori che minacciano i nostri affari e che rovinano con la droga i nostri figli”, così testualmente, e vi è un appello a denunciare gli estorsori, asserendo che gli autori dell’esterosione avrebbero a volte usato impropriamente il suo nome e quello della sua famiglia. Lo stesso Antonio Moccia ha dichiarato il motivo del suo gesto, compiuto per togliere qualsiasi dubbio circa la dissociazione compiuta da lui e da alcuni suoi congiunti dalla criminalità organizzata. “Ho adottato concreti comportamenti – si legge nella nota – da dissociato depositando decine di denunce contro chiunque usasse impropriamente il nome mio e della mia famiglia”, asserendo poi che proprio il manifesto metterebbe a rischio di ritorsioni da parte della criminalità lui e la sua famiglia invitando le istituzioni a tutelarli.