Ci sono stelle destinate a brillare un po’ di più e Valerio Taglione era una di quelle. Casalese di adozione, ha vissuto una vita per combattere la camorra. Da boy-scout a organizzatore di marce per la legalità, membro di libera e poi fondatore del comitato Don Diana, ha sempre permeato con la sua serietà e determinazione il fine di abitare un mondo più giusto. Se ne è andato a 51 anni per una malattia e l’ultimo saluto, forse non casualmente, si è tenuto nel giorno della morte di Peppino Impastato. “Da quando è morto don Peppe Diana, Lui c’è sempre stato; c’è stato in tutti gli anniversari, le marce, le commemorazioni, le lotte per difenderne la memoria dagli attacchi di sciacalli; Lui c’è sempre stato, nelle battaglie per l’uso dei beni confiscati; e nella lunga paziente e faticosa marcia per costruire una comunità alternativa a quella criminale. Lui c’è sempre stato ed è difficile pensare che non ci sarà più”. Le parole sono quelle di Renato Natale, sindaco di Casal di Principe. È lo stesso primo cittadino a definire Valerio un costruttore di pace. Sono numerosissimi i messaggi a lui rivolti, dagli amici fraterni, dai suoi compagni di lotta, dalle associazioni ai cittadini di altri comuni perché Valerio era definito “uno di noi” da tutte le persone libere e disposte a combattere per un mondo più onesto, incentrato sulla legalità e la giustizia; un sistema capace di mettere al centro le persone. “Il suo impegno rimarrà un esempio per chi, a partire dalle giovani generazioni, crede e si batte per il riscatto della nostra terra”. Queste le parole del presidente della regione Campania Vincenzo de Luca.