Vogliamo che la gestione di Napoli Sotterranea torni nelle mani del comune. E’ questa la richiesta dei lavoratori del sito turistico campano che da tempo chiedono un futuro nuovo per l’area archeologica della metropoli.
La vertenza
Solo alcuni mesi fa aveva suscitato clamore la condanna per lavoro nero e violenza sessuale di Vincenzo Albertini, presidente dell’associazione culturale Napoli Sotterranea. Gli attivisti che hanno contribuito alla risoluzione della questione, speravano che in tempi brevi il sito, fino a quel momento di gestione di una società privata, tornasse alla città.
In cerca di risposte
“È da 9 mesi che insieme agli ex lavoratori e lavoratrici di Napoli Sotterranea incontriamo l’ assessore Clemente, De Majo e Buonanno per discutere il futuro di Napoli Sotterranea”. Incontri continui, ma senza soluzione, denunciano gli attivisti dell’ex opg e di Potere al Popolo. “Vogliamo che Napoli sotterranea, così come tutto il patrimonio cittadino, venga gestito direttamente dal Comune, in modo che gli introiti, oltre un milione di euro all’anno, vadano all’Amministrazione del comune di Napoli, per essere reinvestiti al servizio della cittadinanza.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: PRESIDIO NOTTURNO DELLA WHIRPOOL, GLI OPERAI RIPULISCONO VIA ARGINE