Cento contatti recuperati dagli account social di Tiziana Cantone sarebbe al vaglio sono ora a disposizione della Procura di Napoli Nord. A distanza di quasi cinque anni dalla morte di Tiziana, trovata priva di vita nella tavernetta della sua abitazione in quel di Mugnano di Napoli il 13 settembre 2016, con un foulard di pashmina stretto al collo, questi contatti potrebbero far emergere nuove verità in merito alla morte, attribuita quasi subito a un suicidio dovuto allo stato di prostrazione in cui la donna era entrata a seguito della pubblicazione di alcuni suoi video intimi, divenuti di dominio pubblico a causa di un tam tam social, divenuto purtroppo un fenomeno che ha coinvolto anche numerose persone nell’epoca che vede questi strumenti di interazione sociale tra le applicazioni tecnologiche maggiormente utilizzate. Proprio la storia di Tiziana, e la costanza della madre Teresa nel ricercare la verità, hanno portato alla creazione di una legge che condanna il cosiddetto revenge porn, ma intanto, tornando alle indagini, questi contatti, recuperati grazie a una equipe statunitense che collabora da tempo con la madre, potrebbero far luce su da chi sia partita la divulgazione dei video intimi della donna e soprattutto sulle dinamiche della morte, in quanto sul foulard, oltre alle tracce genetiche di Tiziana e della zia che per prima rinvenne il suo corpo, sono stati trovati anche elementi maschili.