Un momento che sarà ricordato nella storia della tv italiana. Barack Obama è stato intervistato per la prima volta in esclusiva in Italia da Fabio Fazio. L’occasione è stata la presentazione del libro di Obama «Una terra promessa», dove l’ ex Presidente racconta alcuni aneddoti e momenti della sua vita presidenziale. Queste alcune delle risposte date da Obama nell’intervista di circa 45 minuti con Fabio Fazio .
La prima domanda sulla moglie Michelle Obama
«Michelle è molto critica e molto dura. Uno dei motivi per cui l’ho sposata è che mi spinge a fare sempre del mio meglio.Tutti conoscono Michelle e sanno benissimo che è decisamente superiore a me. Il fatto che mi sopporti è anche una delle grandi meraviglie che descrivo nel mio libro».
Un libro per i giovani
«Una cosa che volevo fare, particolarmente per i giovani lettori, è dare loro il senso che sia possibile occuparsi di politica, mantenendo sempre però la propria integrità e mantenendo quelli che sono i valori nel cercare di fare del bene agli altri». «Spero che particolarmente i giovani possano essere interessati a questa carriera e a comunque fare qualcosa nel mondo, possa servire da guida per il loro impegno».
Fake e informazione
«È un tema del mio libro. Viviamo in un’era in cui siamo davvero annegati dalle informazioni», spiega l’ex presidente degli Stati Uniti. «Non abbiamo mai avuto così tante informazioni sulla punta delle dita e non abbiamo mai visto come oggi contestare la realtà così tanto». «Ci sono alcuni che erroneamente informano in un modo che è davvero distruttivo per la nostra democrazia. Non sono semplicemente i social media, anche se hanno accelerato questa tendenza».
Globalizzazione e democrazia
«A causa della globalizzazione, tecnologia, di tutti i cambiamenti che sono intervenuti, anche dal punto di vista demografico, la gente è incerta e cercano delle risposte troppo facili per spiegarsi delle circostanze che li confondono nella vita», sottolinea Obama. «È un momento tale per cui se la storia ci insegna qualcosa, i demagoghi, i movimenti violenti possono guadagnare terreno. E’ importante, se noi diamo valore alla democrazia, che la democrazia ci porti a credere alla logica, alla ragione. Dobbiamo da una parte gestire meglio i nostri social media, dall’altra educare i nostri bimbi a distinguere la verità dalle cose false in un modo molto più efficace» «Se le nostre società hanno davvero una così profonda sperequazione tra i vertici e la massa delle persone, alla fine le persone, la gente, che cosa farà? Penserà che il sistema è corrotto, avranno risentimento. Dobbiamo volere tutti una società dove noi investiamo in modo tale che l’istruzione sia per tutti, per ciascun bimbo».
La vita alla Casa Bianca
«Naturalmente è un grandissimo privilegio quello di essere Presidente. La cosa interessante della presidenza degli Stati Uniti d’America, rispetto ad alcuni Paesi Europei, è che devi proprio traslocare dentro questo ambiente davvero strano, che come lo descrivo io nel mio libro, è davvero come un albergo a cinque stelle. Però in effetti non ce la fai ad andartene via, hai dei privilegi incredibili, hai tutta una serie di cose a disposizione. D’altro canto il senso di isolamento, di prigionia, è una cosa alla quale non mi sono mai abituato. Avevo dei sogni ricorrenti addirittura, però naturalmente è stato un piccolo sacrificio rispetto a quello che è stato ciò che abbiamo fatto. Talvolta si ha un’impressione falsa: si pensa che il Presidente viva gratuitamente, semplicemente perché eletto Presidente. Noi dobbiamo fare la spesa, certo non andavo io al supermercato, ma ce la paghiamo noi la spesa!», aggiunge Obama. «È interessante, è proprio come accade ti abitui a queste cose! Le prime settimane è stranissimo, però lo staff è fatto da persone meravigliose che ti aiutano, come descrivo nel libro. La cosa importante era che Michelle ha voluto cambiare l’arredamento delle camere delle bambine perché non voleva che avessero la sensazione di dormire in un museo e potessero mettere i poster delle loro popstar, degli attori preferiti. Quando le mie figlie son cresciute, invece che invitare i loro amici alla casa bianca, volevano andare loro a casa dei loro amici perché almeno avevano la sensazione di stare in una casa normale».
Obama da bambino
«Quando ero un bimbo cosi piccolo il mio sogno più grande era quello di riuscire a giocare e a nuotare perché ho avuto un’infanzia in un luogo che è fantastico per un bambino», racconta Obama. «Come descrivo nei libri che ho scritto, non è che fossi uno di quelli che aveva il sogno di diventare presidente. Era comunque il mio sogno quello di essere un bravo ragazzo. I miei genitori, i miei nonni me l’hanno sempre detto: volevano che io potessi dare il mio contributo alla società. È stato solo quando ero all’università che mi sono sensibilizzato sulle problematiche sociali. Ho partecipato al movimento Anti-Apartheid, ho iniziato a leggere di più ispirato dal movimento per i diritti civili, Gandhi e le personalità degli anni 60. Questo mi ha portato ad abbracciare la vita pubblica. E’ stato solo molto più tardi che mi sono davvero reso conto e ho pensato: ‘forse sono abbastanza bravo per riuscire a prendere la parola a nome di gruppi diciamo più nutriti della società».
Assedio di Capitol Hill un errore da non dimenticare
«La democrazia non è un dono che viene dal cielo. È una cosa che noi cittadini, nei nostri rispettivi Paesi, dobbiamo continuamente rinnovare. Dobbiamo sempre investire nella democrazia. Il razzismo che si è avuto a Capitol Hill qualche settimana fa, possiamo vederlo praticamente in ogni paese europeo e di fatto c’è un conflitto in tutto il Mondo».
Ebola e Siria tra i momenti più importanti
Obama è poi intervenuto su tanti altri argomenti, tra i momenti più critici della sua presidenza l’epidemia dell’ Ebola in Africa: “siamo intervenuti in tempo prima che si diffondesse salvando milioni di vite” ha detto il Presidente citando alcune delle cose positive fatte. La situazione in Siria “riuscire a migliorare le cose senza invadere il Paese” cercare di salvare la vita di civili, è stato uno dei momenti più difficili.