Una corona di alloro è stata deposta al Bosco di Capodimonte di Napoli memoria delle vittime delle Foibe e degli esuli istriani, giuliano-dalmati e provenienti dal Quarnaro che trovarono ospitalità nel centro raccolta profughi che fu allestito proprio all’interno del parco borbonico. Non dimenticare è la parola d’ordine, per fare memoria del terribile eccidio, tra le tremila e le cinquemila vittime, compiuto nei periodi complessi della Seconda Guerra Mondiale, a cavallo tra il ’43 e il 45, dai partigiani jugoslavi e dal Dipartimento Per la Protezione del Popolo, in un territorio dapprima italiano, e poi passato alle dipendenze di Tito. Ascoltiamo Diego Lazzarich, presidente del Comitato napoletano dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.