L’Unità di Crisi ha trasmesso a tutti i Comuni della Campania i dati sull’andamento dei contagi nelle scuole. In sostanza, la Regione consiglia al momento l’adozione di un sistema di allerta per le chiusure scolastiche in presenza, basato per fascia d’età nelle aree con la più alta densità di contagi Covid. Se poi la situazione non dovesse migliorare verranno adottate misure generalizzate.
le scuole come maggiore focolaio
I dati riportati mostrano un andamento in crescendo del numero dei contagi. Negli ultimi 7 giorni, si evidenziano n.29 focolai scolastici, 2 in ambito ospedaliero, n.1 nelle carceri, n.1 in istituto religioso. Restano elevati (circa 2000 casi di cui 9 nuovi casi non associati a catene di trasmissione note), che costituiscono un ulteriore elemento di alert del sistema di sorveglianza. Ulteriore elemento di criticità sopraggiunto riguarda i dati relativi all’andamento degli accessi ospedalieri di pazienti Covid sintomatici, con necessità di ricovero in area medica nonché in regime di terapia intensiva. Alla data dell’8 febbraio si rilevano significative criticità relative al tasso di occupazione posti letto.
La nota dell’ Unità di Crisi
“Viste le criticità per l’emergenza Covid, – si legge nella nota trasmesa dall’ Unità di Crisi – la Regione Campania mediante le ordinanze restrittive, dimostrano chiaramente come una strategia preventiva, e quindi di analisi previsionale basata su molteplici misure tra cui la didattica non in presenza diversificata per fasce di età risulti fondamentale e abbia avuto un significativo impatto in termini di diminuzione non solo sui casi positivi nella fascia di età scolare, ma anche sui soggetti adulti. Le misure poste in essere hanno determinato nell’immediato, dopo una seconda ondata di COVID19, i seguenti effetti fondamentali:
• Contenimento dell’infezione con riduzione della crescita esponenziale;
• Riduzione della diffusione dell’infezione tra categorie fragili quali anziani over 60 che risultano i più suscettibili di peggioramento di condizione clinica e prognosi infausta.
Alla luce della tendenza dei contagi che attualmente si va delineando all’esito della riapertura delle attività in presenza, nonché dell’incremento di richiesta di posti letto in regime ordinario e, soprattutto, in terapia intensiva della attuale campagna vaccinale per COVID19 – anche alla luce di non rari casi di infezioni intercorrenti tra prima e seconda dose vaccinale, che testimoniano la diffusività del virus – si ritiene indispensabile l’adozione di nuove strategie di gestione e valutazione dei dati mediante Alert o analisi previsionali sulla base delle quali orientare le decisioni, a livello locale e con specifico riferimento alle fasce d’età maggiormente a rischio, per scongiurare l’immissione negli ambienti familiari di studenti e docenti di nuove possibilità di moltiplicazione del virus. Occorre, in altri termini, evitare ulteriori matrici di contagio, la cui presenza in ambito territoriale e scolastico modificherebbe il corso dell’infezione sul territorio regionale. In definitiva, sulla base della situazione epidemiologica rilevata sulla platea scolastica, si ritiene che le suddette nuove strategie gestionali e previsionali con relativi provvedimenti per fascia di età debbano essere adottate in quanto idonee in modo specifico a determinare un contenimento dell’infezione su più livelli, territoriale (Sindaci) e in settings specifici (Scuola/Cooperative/Aziende). Si condivide, pertanto, che occorra raccomandare vivamente la concreta applicazione dei criteri indicati nei singoli contesti del territorio regionale. Appare evidente che laddove tali misure in un arco temporale settimanale non dovessero sortire effetti, occorrerà valutare la adozione di misure di contenimento generalizzate”.