Il virus non rallenta, le varianti creano nuovi pericoli e il piano vaccinale non sta procedendo ancora a pieno regime. Queste le motivazioni che porterebbero a una ulteriore stretta quasi certa nel nuovo dpcm del premier Draghi. Una scelta che vede come spesso sta accadendo fronteggiarsi in consiglio dei ministri rigoristi e aperturisti, soprattutto a causa delle proteste popolari che, seppur attenuatesi rispetto all’autunno, sono ancora presenti. La linea comunque verte sull’abolire de facto la fascia gialla fino al 30 aprile con tutte le regioni segnate in arancione o rosso. Quest’ultima fascia potrebbe scattare dove l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi superi i 250 casi ogni 100.000 abitanti.