C’è forse una marcia indietro di Giorgia Meloni sul limite minimo per l’obbligo del Pos. Tra pochi giorni, infatti, il ministero dell’Economia dovrà chiedere altri soldi a Bruxelles. Quindi, mentre si parlava del limite a 60 euro, ora si pensa di fare marcia indietro e arrivare a un limite di 40 euro.
Il limite dei 60 euro
Nella prima bozza della legge di bilancio il limite sotto il quale non ci sarebbe stato l’obbligo di consentire il pagamento con il Pos era stato fissato a 30 euro. Poi si è parlato, addirittura, di spostare il limite a 60 euro. Cioè per qualsiasi acquisto sotto i 60 euro i commercianti non sarebbero obbligati ad accettare il pagamento tramite Pos.
Per molti, il limite di 60 euro sarebbe ragionevole, ma se consideriamo le spese quotidiane di un normale cittadino, potrebbe essere considerato abbastanza alto. Pensiamo, ad esempio, a una corsa in Taxi. Ad oggi, con un obbligo di legge in vigore, è comunque difficile trovare tassisti che accettino volentieri un pagamento con Pos. Se si fissasse un limite a 60 euro, sarebbe praticamente impossibile pagare una corsa in taxi con una carta di credito o di debito. Negli ultimi giorni è stata Silvia Salis a denunciare la situazione tramite delle storie su Instagram. La campionessa, nonché vicepresidente vicaria del Coni, ha raccontato la sua esperienza con un tassista di Genova, che si è rifiutato di accettare un pagamento di 32 euro con il Pos, dicendole “La pacchia è finita”. Ma pensiamo anche ad un pranzo o una cena in pizzeria, dove difficilmente si arriva a pagare una cifra di 60 euro. In questi casi, i clienti potrebbero vedersi rifiutare un pagamento con carta.

Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha affermato che la lotta all’evasione non si fa facendo pagare un caffè con il bancomat. Già Matteo Salvini pochi giorni fa aveva affermato che “chi vuole pagare il caffè con la carta di credito è solo un rompiballe”. Tajani ha, inoltre, detto ieri a Che Tempo Che Fa che bisogna “dare la libertà agli stranieri abituati a pagare in contanti di farlo.” Parla, poi, anche degli anziani che sarebbero abituati a pagare con i contanti. A questo punto, chiariamo che l’obbligo del Pos è per i commercianti e serve a dare la possibilità a chi voglia pagare con bancomat di poterlo fare, ma non limita in alcun modo chi voglia utilizzare i contati per i propri pagamenti.
L’obbligo del Pos in Italia
La storia dell’obbligo del Pos in Italia è lunga e travagliata. L’obbligo è stato introdotto dal governo Monti ne 2012, ma non prevedeva alcuna sanzione. A introdurre delle sanzioni per chi non rispetta l’obbligo del Pos fu, inizialmente, il governo Conte II. Tale misura fu rimossa poco dopo fino alla reintroduzione delle sanzioni da parte di Draghi nel Giugno 2022. La misura doveva servire a rispettare gli impegni presi con Bruxelles dal momento che la lotta all’evasione fiscale è tra le condizioni per accedere al Pnrr.
La marcia indietro
Dal momento che l’Italia sta per presentare la richiesta per ricevere la terza rata da 19 miliardi del Pnrr, si prevede una marcia indietro da parte di Giorgia Meloni, che si chiederà a un certo punto, se vale la pena impuntarsi sulla questione dell’obbligo del Pos. Probabilmente il limite scenderà dei 60 ai 40 euro. Non un totale ripensamento, dunque, ma solo una rimodulazione.
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