La maxi-operazione congiunta di Polizia e Carabinieri che, nei giorni scorsi, aveva visto finire in manette diversi esponenti del gruppo criminale dei Mazzarella è giunta oggi a termine con l’arresto di altre tre persone, ritenute ai vertici del clan.
Tre arresti tra Napoli e Pisa
Con i tre decreti di fermo eseguiti oggi dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, coordinati dal colonnello Christian Angelillo, e della Squadra Mobile partenopea, diretta dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, è stato praticamente decapitato il clan Mazzarella. Le tre persone finite oggi in manette – Michele e Ciro Mazzarella, di 38 e 51 anni (rispettivamente figli dei fratelli capiclan Vincenzo e Gennaro Mazzarella e quindi cugini) e Salvatore Barile, 38enne – stavano progettando di scappare all’estero. Nei prossimi giorni è prevista l’udienza di convalida dei provvedimenti di fermo notificati dagli indagati davanti al giudice per le indagini preliminari.
Le accuse per i tre
Michele, che tra i vertici era quello che ricopriva un ruolo meno preminente rispetto al cugino Ciro e a Barile, è stato preso a Pisa. I reati ipotizzati nei loro confronti sono di associazione di tipo mafioso in qualità di vertici del noto clan Mazzarella e di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Barile e Michele Mazzarell, inoltre, sarebbero gravemente indiziati di diversi episodi estorsivi commessi in danno di pregiudicati del territorio. Questi, infatti, sarebbero stati costretti a pagare loro una quota al clan per lo svolgimento delle attività illecite nel “territorio” sotto il controllo del clan.
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