Non è un mistero che Palazzo Fuga, noto anche come Real Albergo dei Poveri, sia da tempo nel mirino dell’amministrazione comunale di Napoli come elemento cardine di un progetto di rinnovamento sociale e culturale dell’area di piazza Carlo III e dintorni. Ecco come si è evoluto il progetto con il supporto del Ministero della Cultura.
Il progetto di rinascita dell’Albergo dei Poveri
Un grande hub culturale e sociale che accoglierà un polo bibliotecario moderno, spazi espositivi, sale da destinare al MANN per consentire l’esposizione di parte del patrimonio custodito nei depositi, una Scuola di Specializzazione post universitaria e una grande sala convegni per accogliere eventi di carattere internazionale. Ecco come il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, si immagina il futuro dell’imponente Palazzo Fuga.
Palazzo Fuga è una grande occasione per Napoli. Può diventare quell'importante polo culturale che la città merita. Oggi ho effettuato un sopralluogo, in vista del recupero che faremo, accompagnato dal sindaco @GaeManfredi. pic.twitter.com/2xZpzKtkf9
— Gennaro Sangiuliano (@g_sangiuliano) January 6, 2023
Lo storico edificio, monumento dell’urbanistica settecentesca partenopea noto ai più anche col nome di “Albergo dei Poveri”, secondo la sua funzione di accoglienza dei meno abbienti a partire già dalla fine del 1700, è nel mirino del ministro Sangiuliano da tempo e al centro di progetti di rinnovamento e riqualifica anche da parte dell’amministrazione comunale.
I progetti del Ministro e del Sindaco
Proprio grazie a un accordo con il Comune di Napoli, il Ministero della Cultura finanzierà con un investimento di 100 milioni di euro il mega-progetto che, come sottolineato dal ministro Sangiuliano, dovrebbe prevedere anche il ricollocamento e l’ammodernamento, seppur forse in misura parziale, della Biblioteca nazionale di Napoli. “Uno spazio di vita culturale”, per Sangiuliano, ispirato alla grande Biblioteca nazionale di Parigi. L’importante, per il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, “è avere una visione unitaria che progressivamente si realizza, altrimenti trasformiamo Palazzo Fuga in un condominio mentre invece deve essere un progetto culturale e su questo siamo perfettamente d’accordo”.
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