L’episodio si è verificato questa mattina nel cuore della città. Aggredito con un tirapugni, il ginecologo era al lavoro presso il Pronto Soccorso ostetrico del Policlinico a largo Madonna delle Grazie. Nessuno tocchi Ippocrate segnala: quindicesima aggressione nel napoletano dall’inizio dell’anno.
Camice bianco aggredito col tirapugni
Nuova aggressione a personale sanitario. Stavolta è toccato a un ginecologo alla fine del turno di notte presso il Pronto Soccorso ostetrico del primo Policlinico di Napoli, a largo Madonna delle Grazie. All’uscita della struttura, il camice bianco è stato colpito alla testa fino allo svenimento, verosimilmente aggredito un tirapugni alla testa dai familiari di una partoriente. Il motivo, il trasferimento di un neonato in crisi respiratoria dal nido alla Terapia Intensiva Neonatale. Il sanitario, che tra l’altro non era stato presente al parto ma aveva solo seguito la gravidanza della madre, è stato trasferito d’urgenza al Vecchio Pellegrini.
Le reazioni al gesto
“I parenti, venuti a conoscenza dell’accaduto, se la sono presa con il ginecologo di guardia e prendendolo a pugni al volto non sappiamo per quale motivo. Addirittura sembrerebbe attraverso l’utilizzo di un tirapugni in ferro”. Così denuncia l’associazione di categoria Nessuno tocchi Ippocrate, sottolineando poi come il ginecologo sia poi finito al suolo esanime dopo l’aggressione. “Le forze dell’ordine, intervenute in un secondo momento, hanno identificato gli aggressori“.
Dure parole di protesta anche da parte del deputato Borrelli, a cui diversi colleghi della vittima hanno segnalato i fatti. “E’ ora di mettere un punto alle spedizioni punitive a danno dei sanitari“, ha commentato Borrelli, “è una pratica tribale che va impedita con ogni mezzo. Basta chiacchiere, quando ci si trova al cospetto di cavernicoli violenti si parla la sola lingua che comprendono vale a dire carcere e conseguenze ferree non all’acqua di rose. Aspettare i medici fuori alle strutture per aggredirli è la pratica che conoscono i delinquenti e vanno trattati come tali. Come belve, si muovono in branco e tendono agguati. Impedire a tutti i costi questa vergogna. Presidi di polizia fissi in tutte le strutture e pene certe per chi aggredisce medici e sanitari“.
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