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Stop a tutti i tipi di sigaretta all’aperto: i dettagli dei divieti in bozza

stop a sigarette ed e-cig

Stop al fumo nei parchi, alle fermate dei mezzi pubblici e nei locali all’aperto, non solo per tabacco e sigarette, ma anche per e-cig e ai prodotti del tabacco riscaldato.

Verso lo stop al fumo anche all’aperto

Se ne parlava da qualche giorno e, alla fine, ieri sono emersi i dettagli di quella che dovrebbe essere una prima bozza dei nuovi divieti per i fumatori. La bozza del documento sarebbe pronta, avrebbe annunciato alla stampa il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e dovrebbe contenere norme per lo stop al fumo nei dehors così come alle fermate dei mezzi pubblici. Stop alle sigarette anche nei parchi pubblici, se sono presenti bambini o donne incinte. La grande novità verso cui punta la bozza, però, è quella dell’inclusione delle sigarette elettriche nel novero degli elementi limitati.

“Eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori nei locali chiusi, estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti non da fumo (sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato) ed estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina e ai device dei prodotti del tabacco riscaldato”. Questi i punti principali della bozza così come presentati a gennaio da Schillaci.

Limitazioni in arrivo per gli interni dei locali e per gli esterni

Niente fumo alle fermate all’aperto di bus, metro, treni e traghetti. Una batosta dalle conseguenze anche per gli aeroporti, dai quali dovrebbero scomparire le sale fumatori. Ancora tutti in bozza, e quindi passibili di modifiche più o meno sostanziali, i divieti potrebbero essere previsti in un disegno di legge di iniziativa governativa. Il testo, però, potrebbe anche finire per essere inserito in un altro provvedimento in sede di approvazione.

Dure le reazioni degli italiani, tanto sul fronte di chi fuma quanto su quello di chi non ne può più dei fumatori in strada. In prima linea contro la stretta anche il vicepremier Salvini. “Le sigarette elettroniche stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali”, ha commentato il ministro delle infrastrutture. “Da ex fumatore che ha smesso 4 anni fa, il divieto di fumarle all’aperto appare esagerato”.

La petizione sul sito dell’UE

Partita lo scorso 26 gennaio, è in corso anche una raccolta firme su base internazionale per chiedere di “vietare la vendita di tabacco e prodotti a base di nicotina a partire dai cittadini europei nati dopo il primo gennaio 2010” così da “creare un ambiente senza tabacco e la prima generazione libera dal tabacco entro il 2030”. L’iniziativa, coordinata in Italia dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs in collaborazione con la Sitab – Società italiana di tabaccologia, si inserisce all’interno di una più grande iniziativa promossa dall’ONG spagnola Nofumadores: obiettivo, “raccogliere un milione di firme a livello europeo entro il 15 gennaio 2024”.

“Siamo consapevoli che il lavoro da svolgere per raggiungere questo obiettivo non sia privo di ostacoli, ma siamo irremovibili sul fatto che sia la cosa giusta da fare, in particolare in questo periodo storico in cui abbiamo esempi concreti che, oltre ad essere giusta, questa causa sia anche possibile”. Così ha commentato la raccolta firme Silvano Gallus dell’Istituto Mario Negri di Milano, coordinatore italiano dell’iniziativa. “Mi riferisco alla Nuova Zelanda, primo Paese al mondo che ha approvato una legge a tutela dei più giovani, vietando la vendita di sigarette a tutti i nati dopo il 2009“.

Per sostenere l’iniziativa, clicca qui.

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