Il comitato Verità e Giustizia per Ugo Russo ha rimosso il murale realizzato ai Quartieri Spagnoli, che ritrae il 15enne ucciso da un carabiniere la notte tra il 29 febbraio e il primo marzo del 2020, mentre, armato di pistola giocattolo, tentava di rubare il Rolex al militare. A seguito della sentenza del Consiglio di Stato che, come il Tar, aveva dato ragione al Comune di Napoli, Palazzo San Giacomo aveva dato l’aut aut: o lo rimuove il comitato a sue spese o se ne occupa l’amministrazione comunale rivalendosi poi in danno sul condominio.
L’opera fu realizzata sull’onda della commozione per l’accaduto
A questa condizioni, il comitato ha optato per la prima ipotesi. La copertura del murale, annunciata giorni fa da Vincenzo Russo, padre del ragazzo, viene oggi resa nota dallo stesso comitato: «Il murale è stato e resterà uno dei simboli della lotta per la verità sull’omicidio di un ragazzo di 15 anni del nostro quartiere, per sapere se quella maledetta notte del primo marzo 2020 fu eseguita una pena di morte senza processo che ha cancellato il suo futuro. Ma anche simbolo della campagna di repressione mediatica e istituzionale di questa rivendicazione». Il ritratto del giovane fu realizzato sull’onda della commozione per la sua morte dalla street artist Leticia Mandragora.
Il comitato annuncia un presidio fuori il Tribunale
Al posto del murale ci sono ora due striscioni. Quello con la scritta «Potete censurare un murale ma non la verità: Giustizia per Ugo Russo!» fatto stampare dopo un’assemblea di quartiere, l’altro con la scritta «Censura». Il comitato annuncia già un presidio all’esterno del tribunale per domani, in occasione della nuova udienza nel processo a carico del carabiniere che sparò il colpo letale per Ugo.

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