“È palesemente illogico mettere a rischio mezzo miliardo di investimenti e 150 posti di lavoro per non trovare un’alternativa all’incremento della tassa d’imbarco sugli aerei in partenza da Capodichino”. Il presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, fa riferimento agli annuncia della compagnia Ryanair che sta investendo significativamente sullo scalo napoletano.
La Ryanair punta sullo scalo napoletano
Per l’estate ha previsto un operativo con ben 58 rotte, 6 nuove mete, 530 voli settimanali, 500 milioni di dollari pronti sul tavolo che creeranno 150 posti di lavoro tra piloti, personale di cabina e ingegneri. Ma c’è un ma: la compagnia chiede al Comune di Napoli di rivedere l’introduzione di una nuova tassa di imbarco di 2 euro per ciascun passeggero in partenza, che si aggiunge all’addizionale municipale di 6,50 euro. Insomma, un problema, come ha spiegato Jason McGuinness, direttore del Commerciale Ryanair: “Ciò non solo renderà Napoli assolutamente non competitiva rispetto ad altre destinazioni dell’Unione europea – ha detto il direttore – ma impedirà alle compagnie aeree, come Ryanair, di investire e crescere ulteriormente”.
Gli industriali condividono le preoccupazioni della Compagnia
Gli industriali napoletani fanno proprie le preoccupazioni della Ryanair. “Se vogliamo consolidare ed espandere l’incoming turistico e quindi l’industria turismo, ma anche l’indotto che il trasporto aereo genera per il nostro territorio – ha dichiarato ancora Pecci – dobbiamo evitare provvedimenti boomerang come questo, che farebbe dell’aeroporto partenopeo uno dei più costosi scali nazionali”.
Jannotti Pecci: “Situazione paradossale”
Per i vertici dell’Associazione di Palazzo Partanna, la soluzione del problema va individuata in raccordo con il Governo centrale. “In tal senso – ha concluso Pecci – mi conforta l’ottimismo espresso dall’Amministratore Delegato di Gesac, Roberto Barbier, e come Unione degli Industriali – Confindustria Napoli, siamo pronti a fornire ogni supporto perché si risolva una situazione paradossale, revocando un aumento della tassa sui passeggeri che rischia di penalizzare le prospettive di sviluppo per l’intera realtà metropolitana e, più generalmente, di quella regionale e interregionale che gravita su Capodichino”.
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