Doveva essere un normalissimo pranzo di famiglia, ma si è trasformato in una vera e propria tragedia. Tutto per una manciata di funghi raccolti da uno dei commensali nelle immediate vicinanze di un noto ospedale napoletano.
Tragedia dopo un pranzo di famiglia
Si stava recando all’ospedale Monaldi per una normale visita di controllo: una delle tante fatte dopo che, come complicanza del Covid, si era ritrovato a dover gestire un affaticamento costante nella respirazione. Appassionato di funghi, l’uomo aveva notato alcuni porcini – o almeno così aveva creduto – spuntare da un’aiuola dell’ospedale. Incuriosito, li aveva raccolti e, dopo averli portati al suo fruttivendolo di fiducia, che gli aveva confermato quando ipotizzato in prima battuta, aveva deciso di cucinarli per sé e per i suoi. Così, ritornato a casa, si è imbastita la tavola: piatto principale, proprio quei funghi, cucinati in padella dalla madre dell’uomo.
Tra i commensali, con il docente 55enne che aveva raccolto i presunti porcini, c’erano diverse persone. Al primo morso, però, la situazione è apparsa subito strana. Lo stesso Giuseppe, che aveva raccolto i funghi dall’aiuola dell’ospedale, non sarebbe riuscito a mandarne giù più di un pezzettino per il sapore poco gradevole. Nelle ore immediatamente successive, la nausea e i primi sintomi; poi, le complicazioni. A finire in ospedale, sono in cinque, tra cui un’anziana di 92 anni. Sarà proprio lei a non farcela. Degli altri commensali, in quattro sono ancora ricoverati in ospedale, due dei quali in Terapia Intensiva.
Le analisi dei sanitari e le parole del direttore dell’Asl Verdoliva
Analizzato dagli specialisti dopo il ricovero dei quattro e la scomparsa dell’anziana, il fungo è stato identificato dall’Asl Napoli 1 Centro come Amanita verna, una specie mortale. “È fondamentale far passare un messaggio diretto ai raccoglitori”, ha dichiarato il direttore generale dell’Asl napoletana Ciro Verdoliva, “per sensibilizzarli sul fatto che non devono consumare funghi di sospetta determinazione, nel dubbio mai consumarli. Spesso le persone si limitino a guardare qualche foto su un libro o su Internet”, ma questo può non bastare. Come ricordato da Verdoliva, “è possibile fra controllare gratuitamente la propria cassetta di funghi con una certificazione e l’analisi dei micologi, previo appuntamento”.
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