I presunti responsabili della stesa di ieri sera avvenuta nel comune vesuviano di Sant’Anastasia potrebbero essere già stati identificati dai Carabinieri. Ecco l’ipotesi dei militari sulla violenza.
Una ritorsione contro il bar: l’ipotesi dei militari
Stamane, i militari avrebbero fermato alcuni giovani, ascoltati come persone informate sui fatti. Secondo una prima ipotesi, ieri sera la dinamica dei fatti sarebbe stata più o meno questa. Dopo essere stati cacciati dal bar di Sant’Anastasia, i due giovani – uno dei quali minorenne, tra l’altro – sarebbero scomparsi per una manciata di minuti, salvo poi ripresentarsi in strada a bordo di uno scooter, armati, per poi far fuoco contro l’attività commerciale. Una stesa volta a intimidire i titolari dell’esercizio, colpevoli poco prima di averli allontanati dal locale. Un’offesa da ripagare con l’unica moneta valida, per loro: la violenza. Resta ancora da capire dove i giovani possano aver preso le armi con cui avrebbero fatto fuoco – una pistola e una mitragliatrice. Dovesse essere confermata l’ipotesi, in fase di accusa, per loro si potrebbe configurare anche l’aggravante del metodo mafioso.
Le condizioni di salute dei feriti sembrerebbero migliorate
Nella giornata di oggi, i medici degli ospedali in cui si trovano i membri della famiglia raggiunti dai proiettili esplosi durante la stesa hanno continuato la loro attività. Senza sosta, i sanitari hanno prestato le cure alla madre e alla figlia, la prima raggiunta da schegge di proiettile all’addome, la seconda allo zigomo. Il padre, meno grave di loro, sarebbe stato dimesso rapidamente e ora starebbe facendo da spola tra il Cardarelli, dov’è in cura sua moglie, e il Santobono, dove la loro piccola dovrebbe restare in Rianimazione per le prossime 72 ore, in prognosi riservata.
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