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Premio internazionale di storia degli ordini spagnoli a un napoletano

il premio va per la prima volta a un napoletano

Per la prima volta, la giuria del Premio internazionale di Storia degli Ordini Spagnoli ha scelto un italiano. Il 29 maggio, a Madrid, il professor Giovanni Muto sarà premiato dal monarca spagnolo.

Va a un napoletano il Premio internazionale di Storia degli Ordini Spagnoli

Lo storico e professore napoletano Giovanni Muto è stato scelto come vincitore della quinta edizione del Premio internazionale di Storia degli Ordini Spagnoli. Ad attribuirgli l’onorificenza, la giuria, “per la sua lunga carriera di insegnamento e di ricerca e per il suo lavoro e le sue pubblicazioni”. Il premio, dal valore di 60mila euro, sarà consegnato all’accademico dal re di Spagna Felipe VI questo weekend – e più precisamente il prossimo 29 maggio – nel contesto del magnifico Palazzo del Pardo, a Madrid.

“Si tratta di un premio ricco, per uno storico, abituato a ben altre proporzioni”, ha commentato il professor Muto. “Ma soprattutto, è un premio prestigioso, anche perché è la prima volta che viene assegnato a un italiano. Si sono presentati 24 candidati provenienti da vari paesi: è straordinario motivo di soddisfazione e di orgoglio che sia stato io il prescelto”, ha concluso l’accademico, che ha lavorato principalmente all’Università “Federico II” di Napoli, dove è professore dal 2001, e all’Università di Milano.

Muto, inoltre, è stato visiting professor e ha seguito numerosi corsi di specializzazione presso altre università italiane, spagnole, francesi e americane. L’accademico si è formato in Storia Economica, oltre a questa disciplina si è occupato di molti temi dell’Età Moderna, privilegiando come centri geografici Napoli, l’Italia spagnola, gli Stati Uniti e la stessa Spagna nel XVI e XVII secolo. Il professor Muto, nella sua carriera, ha accumulato un gran numero di pubblicazioni a suo nome. Tre libri, più altri nove come coautore o curatore scientifico, 106 capitoli all’interno di testi italiani, spagnoli, inglesi, francesi e tedeschi, e venti articoli scientifici in riviste italiane, spagnole, francesi e inglesi.

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