Sono 52mila i campani rimasti senza la possibilità di scegliere il proprio medico di famiglia, destinati a rassegnarsi e obbligati all’assegnazione predefinita.
Dati preoccupanti
La carenza di organico nella regione Campania da tempo è arrivata alle stelle, il fenomeno continua a fornire dati molto preoccupanti. Solo quest’anno, raggiunti i limiti di età, sono stati 250 i medici andati in pensione e per nulla rimpiazzati da forze nuove. Il quadro della situazione è da film horror, il Cardarelli di Napoli ad esempio, si trova con otto reparti senza primario.
Medici in pensione e nessun innesto, crisi nera
Tra pensionamenti, medici che arrivati al collasso fisico per via dei turni preferiscono chiedere trasferimenti e persino chi cambia mestiere, la regione Campania è maglia nera e simbolo negativo per tutto il territorio nazionale. Gli Ambulatori sempre più rari e più affollati, in particolare nelle aree interne. Secondo gli indicatori del Rapporto annuale della Fondazione Gimbe, la media nazionale è di 2,11 medici per mille abitanti, ma la Campania è al minimo: 1,84. Al primo posto la Toscana, al 2,56 con una differenza del 39,1%.
Pronto soccorso al collasso
Situazione grave anche per i pronto soccorso, letteralmente al collasso da anni. In condizioni normali, il personale medico e infermieristico deve affrontare un numero medio giornaliero di 150-200 pazienti, con punte che possono arrivare fino a 250-300 in certi periodi dell’anno. Tuttavia, il numero di personale è insufficiente, con soli 2-4 medici e 4-8 infermieri.