Si tratta della cooperativa sociale Immaginaria Onlus. Assieme ad altre cinque realtà provenienti da Liguria, Piemonte, Veneto, Basilicata e Puglia, la partenopea riceverà il sostegno della Fonazione CDP – Cassa Depositi e Prestiti per proseguire il suo lavoro alla riscoperta dello storico Palazzo D’Avalos di Procida.
Dalla catalogazione dei beni presenti all’interno del Palazzo alla produzione di un nuovo allestimento dell’area dell’ex carcere, passando per la formazione di mediatori culturali e la realizzazione di azioni performative al suo interno. Questi, assieme anche alla produzione di un corto documentaristico, sono i progetti della cooperativa partenopea per la valorizzazione del sito artistico.
Il bando
Selezionati da una commissione di esperti, composta da membri delle Istituzioni, tra cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, accademici e rappresentanti di alcune tra le principali associazioni di categoria nell’ambito culturale, i progetti porteranno alla realizzazione di nuove residenze d’artista, musei diffusi, laboratori d’arte, produzioni cinematografiche e festival creativi in sei regioni. Il bando “Ecosistemi culturali” ha messo a disposizione 720mila euro a favore di ONG, ONLUS, associazioni e cooperative con proposte capaci di promuovere ogni forma di arte visiva, digitale, performativa e letteraria, attraverso strumenti innovativi di valorizzazione del territorio, al fine di incrementarne l’attrattività.
Le realtà vincitrici
Cooperativa Sociale Spazi Padovani «Sedimenta», che intende realizzare tre residenze artistiche, coinvolgendo i giovani e le Istituzioni locali in percorsi di formazione e stimolando, anche, il turismo sostenibile nella zona del Delta del Po, in Veneto;
Associazione Culturale Kuziba, che proseguirà l’esperienza de “La città bambina” manifestazione che intende riflettere, attraverso laboratori d’arte, spettacoli teatrali e numerose altre attività, sul tema del calo demografico nei comuni di Corato, Andria e Isole Tremiti, in Puglia;
Isforcoop Ets che, nell’ambito di un partenariato pubblico-privato punta a valorizzare in ottica eco-museale, il sito dismesso della Ceramica Vaccari di Ponzano Magra in Liguria, anche attraverso la costituzione di un museo diffuso;
Associazione Culturale Kòres che attraverso un percorso esperienziale porterà alla riscoperta del Villaggio Leumann, storico sito produttivo nel Comune di Collegno alle porte di Torino in Piemonte, anche attraverso la costruzione di partenariati con altri villaggi industriali europei;
Cooperativa sociale Immaginaria Onlus che proseguirà il percorso di riscoperta di Palazzo D’Avalos, storica dimora borbonica e istituto penitenziario situato nell’Isola di Procida in Campania, anche attraverso la realizzazione di un cortometraggio sulla sua storia;
Associazione Gommalacca, che prevede l’attivazione di spazi artistici dove prenderanno vita spettacoli, performance, attività ludiche e formative attraverso la partecipazione delle comunità locali, nelle città di Potenza, Forenza e Sasso di Castalda, in Basilicata.
L’impegno culturale di CDP
“Ecosistemi culturali” è il primo bando di Fondazione CDP nell’ambito di intervento Arte e Cultura ed è stato ideato in risposta alla carenza di proposte culturali in alcune aree del Paese. Secondo i dati Istat, in circa il 15% dei comuni italiani si registra infatti un’assenza di offerta di attività artistica di qualsiasi tipo, con effetti negativi sul benessere complessivo delle comunità, sull’attrattività del territorio e sul suo sviluppo economico.
“Il patrimonio artistico e culturale italiano rappresenta un valore inestimabile per il nostro Paese, non solo dal punto di vista economico ma anche sociale”, ha dichiarato il Presidente di Fondazione CDP, Giovanni Gorno Tempini. “Gli aspetti sociali derivanti dalla fruizione di attività culturali costituiscono infatti delle leve strategiche per la formazione di competenze e di idee per tutte le generazioni, ma anche per il contrasto di altri fenomeni che inficiano lo sviluppo del capitale umano, come la dispersione scolastica e il calo demografico. Per questo, consentire l’accesso a iniziative culturali anche lontano dalle grandi città significa fornire una risposta aggiuntiva allo spopolamento di alcune aree e a favore della coesione sociale dei nostri territori”.
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