Sono le primissime ore di questa mattina, Caserta si è risvegliata con la notizia della revoca degli arresti domiciliari al dirigente del comune Franco Biondi e al noto imprenditore locale Gioacchino Rivetti. Decisione presa dal tribunale del Riesame e notificata ai diretti interessati tramite i loro avvocati Vittorio Giaquinto, Giuseppe Stellato e Luca Tornatora. Di fatto è a tutti gli effetti annullata l’ordinanza emessa dal gip Daniela Vecchiarelli.
I fatti del 13 giugno
Per loro era scattata il 13 giugno scorso la misura restrittiva degli arresti domiciliari insieme all’assessore del comune di Caserta Massimiliano Marzo, al dirigente comunale Giovanni Natale e all’altro dipendente Giuseppe Porfidia. Le istanze di scarcerazione di questi ultimi tre verranno discusse domattina. L’inchiesta che ha portato ai domiciliari i 4 funzionari statali e l’imprenditore, parte due anni fa.
Come si era mosso la Procura
Sotto la lente della Procura le gare per l’affidamento di lavori pubblici nel Comune di Caserta. Strade, illuminazione e non solo. Alcuni affidamenti, questa l’ipotesi investigativa, sarebbero stati pilotati attraverso gli uffici comunali e con la connivenza di un esponente del governo cittadino.
Per la Procura Biondi, con l’intercessione dell’assessore Marzo, avrebbe affidato appalti alla Corim di Rivetti, tra cui quello per l’adeguamento del canile municipale; un affidamento ritenuto illegittimo in quanto i lavori sarebbero iniziati prima della determina di affidamento. In cambio dell’intervento, Biondi avrebbe ottenuto il pagamento dell’assicurazione di una Mercedes d’epoca e alcuni lavori in casa. Biondi e Rivetti hanno respinto le accuse, il ricorso è stato accolto e tornano ora in libertà.
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