“Le nuove frontiere del traffico dei rifiuti” al centro della 16esima edizione del Forum Internazionale sull’economia dei rifiuti promosso dal Polieco, consorzio nazionale per il riciclaggio dei beni in polietilene, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Campania e l’Ordine degli Architetti.
Una due giorni, tra il 27 e 28 settembre, che ha visto a confronto docenti, imprenditori, magistrati e forze dell’ordine su problematiche e soluzioni a salvaguardia dell’ambiente e a sostegno dell’economia sostenibile.
E’ emerso come la Campania abbia ancora un ruolo centrale nei traffici illegali di rifiuti, ma non più come destinazione finale, bensì di produttrice o di area di transizione verso le rotte del Nord Italia, in Puglia e all’Estero, in particolare nell’Est Europa e nel Nord Africa. Un affare da miliardi di euro all’anno che coinvolge inevitabilmente le organizzazioni criminali con un asse tra la camorra, al Sud, e la ‘Ndrangheta, al Nord. Come spiegano la direttrice del Polieco, Claudia Salvestrini, e il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Antonello Ardituro.
In questo contesto è da tenere sotto controllo la zona di Giugliano e del Casertano, come sottolinea il sostituto procuratore del Tribunale di Napoli Nord, Cesare Sirignano.
Senza dimenticare il tema delle bonifiche nelle aree della cosiddetta Terra dei Fuochi tra le province di Napoli e Caserta, ricorda il deputato Gimmi Cangiano (Fdi), vicepresidente della Commissione Parlamentare Ecomafie.