Individuare nuove forme dell’abitare per dare risposta all’emergenza abitativa che colpisce le grandi città italiane e in particolare i loro centri storici. Questo l’obiettivo dell’incontro ‘Cohousing, vivere insieme nelle città del futuro’ promosso dal Comune di Napoli e che vede la partecipazione di esponenti delle amministrazioni di altre grandi città. “Il punto è lavorare a politiche pubbliche, a regia pubblica, che vadano incontro ai diritti – ha affermato il vicesindaco di Napoli e assessore alle Politiche urbanistiche, Laura Lieto – e alle esigenze di una popolazione sempre più variegata, ma che ha sempre più difficoltà ad abitare soprattutto nelle aree centrali”. Tra i progetti a cui lavora l’amministrazione comunale partenopea quella di una forma di co-housign in un edifico di via Stadera. Si tratta di un progetto sperimentale che coniuga “la cultura riformista del co-housing con la politica di condivisione delle questioni di interesse negli spazi abitativi” e allo stesso tempo affronta le sfide del cambiamento climatico e della sostenibilità. Beneficiari del progetto sono persone che hanno bisogno di assistenza (domestica, medica, psicologica e/o consulenza su questioni legali, sociali, finanziarie). L’obiettivo è promuovere un’interazione significativa tra i progetti e i territori, valorizzando le risorse locali e facilitando sinergie collaborative. Il nuovo edificio sarà progettato per ospitare “diversi gruppi vulnerabili” che saranno in grado di condividere spazi, risorse e strutture per condurre una vita urbana migliore e più sostenibile. Un progetto che i muove sull’esempio di quanto il Comune di Napoli ha già realizzato in un edificio in via San Nicola a Nilo. “Noi stiamo riformando il Piano regolatore del 2004 – ha ricordato Lieto – e una delle linee di lavoro è utilizzare una riserva di aree pubbliche e di edifici che possiamo adibire per politica di promozione pubblica di forme di abitare che sono necessarie e che possono anche dare impulso alla rigenerazione della città”