Sembrava tutto fatto. Tutto definito, senza intoppi. Ed invece, dopo incontri, telefonate la questione Osimhen è rimasta al palo. Sul gong della clausola rescissoria il club turco ha alzato bandiera bianca. Victor Osimhen è ancora del Napoli e non potrà più cercare club disposti a pagare 75 milioni di euro per andare via e che dovrà trovare una strada alternativa o addirittura pensare, anche se non ci sono i presupposti al momento, di dover indossare nuovamente la maglia azzurra. E’ successo di tutto nelle ultime 48 ore. Il Galatasaray sembrava pronto a pagare quanto chiesto e il contratto del nigeriano prevedeva la possibilità di pagare la clausola in due diverse soluzioni, ma il Napoli aveva anche ipotizzato la possibilità di aumentare le diverse tranches di pagamento. Anche se c’erano stati troppi rinvii da parte del Galatasaray, troppe corse al ribasso per un club così convinto di poter pagare una clausola esosa e un ingaggio faraonico da 16 milioni di euro all’anno al calciatore.
La richiesta era chiara: mettere sul tavolo le giuste garanzie bancarie, quelle fideiussioni non obbligatorie (nei trasferimenti internazionali) ma che il Napoli ha reputato necessarie per poter dare vita a un affare così importante, sostanzioso. Nel pomeriggio, però, si è capito che difficilmente le richieste azzurre sarebbero state accontentate. La questione del trasferimento è quindi in standby: alla fine del mercato mancano ancora tante settimane, con il Galatasaray si potrà trovare una strada diversa vista la forte volontà del club di riportare il calciatore in patria. Tra una settimana inizierà il ritiro a Dimaro. E’ da capire se il nigeriano ci andrà da separato in casa come già successo. Una situazione che nessuno vuole ma il giocatore rappresenta un tesoretto per il club azzurro che conserva una opzione unilaterale per allungare ancora di un anno il contratto dell’attaccante (fino al 2027), una mossa che può garantire maggiore serenità nelle prossime trattative.
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