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Afragola, uccisa a Capodanno dal nipote: la confessione dell’uomo

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Sono stato io, pensavo che la pistola fosse scarica”. La confessione di Gaetano Santaniello è arrivata dopo quasi un’intera giornata dalla morte di sua zia Concetta Russo per mano sua. Il cerchio si chiude, così, sull’episodio che ha aperto nel sangue il 2024 per i residenti del comune di Afragola, nell’hinterland partenopeo. Il velo di apparente omertà che inizialmente minacciava di avvolgere la morte violenta della donna, raggiunta da un proiettile esploso dall’arma illegalmente detenuta da Santaniello alla fine si è disciolto. Il muro di silenzio che circondava la vicenda, poco alla volta, è crollato e a parlare sono stati prima uno zio del fermato, il marito della vittima, e poi la stessa moglie di Santaniello. “Ho sparato io quel colpo”, ha confessato l’uomo ai militari dell’Arma davanti ai pubblici ministeri della Procura di Napoli Nord.

La confessione di Santaniello

“Ho sparato io, e vi posso dire dove ho nascosto la pistola”. Così Santaniello ha guidato gli investigatori al luogo dove si era disfatto della Beretta acquistata nel milanese, dove risiede, e risultata rubata prima di Natale in provincia di Varese, dietro un’edicola votiva a poca distanza dal cimitero di Afragola. Santaniello era tornato in città con la famiglia e alcuni amici per le feste di Natale e proprio per l’arrivo dell’anno aveva deciso di invitare tutti i suoi parenti nell’abitazione di via Plebiscito 70. “Avevo comprato l’arma, ma non sapevo se era a salve o a proiettili. L’ho comprata per usarla all’ultimo dell’anno”, ha raccontato Santaniello ai Carabinieri.

“L’avevo riposta in un mobile, poi alcuni parenti hanno insistito per vederla, mio cugino voleva sparare un colpo. A quel punto l’ho scaricata togliendo i colpi dal caricatore, ma mentre la mostravo a mia zia ne è partito uno. Non l’ho fatto apposta, il colpo è partito da solo”. Le scuse e il pentimento, però, servono a poco, ora. Concetta Russo è morta dopo essere stata raggiunta alla testa da quel proiettile vagante e Santaniello, adesso, è in carcere a Poggioreale, in attesa dell’udienza di convalida del fermo per i reati di omicidio colposo, detenzione, porto e ricettazione di arma da fuoco.

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