Alessandro subiva minacce e sfottò al telefono da oltre 6 mesi. La Procura sul cellulare del ragazzo di Gragnano, morto dopo un volo dal quarto piano, ma soprattutto sul suo PC ha trovato molti messaggi del gruppo di Cyberbulli. Le minacce si sono intensificate nei mesi estivi tra luglio e agosto. Alessandro viveva nel terrore di essere aggredito e picchiato.

L’inchiesta e gli indagati
L’inchiesta, seguita dalla Procura di Torre Annunziata e da quella dei Minori di Napoli, vede indagati a piede libero per istigazione al suicidio sei giovani e giovanissimi di Gragnano. Due sono maggiorenni. Tra le persone finite sono la lente dei procuratori anche l’ex fidanzatina di Alessandro, una tredicenne, che lo riempiva di insulti e minacce, invitandolo alla fine dei messaggi a suicidarsi.
La città di Gargnano è ancora scossa
Dal terribile gesto, passando per l’ultimo addio, a oggi la città di Gragnano continua a pensare al terribile gesto del ragazzo e alle motivazioni che lo hanno portato alla morte. Proprio dalla scuola Roncalli, dove i compagni di classe di Alessandro sono tornati in classe ieri, si sono vissuti momenti molto toccanti con il ricordo da parte dei suoi amici tutti intorno al banco lasciato vuoto ma coperto di biglietti e fiori. In classe con i giovani studenti anche il padre e la madre di Alessandro che hanno partecipato alla messa in ricordo del figlio organizzata dalla preside nel piazzale esterno alla scuola.
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