Crudeltà, premeditazione, futili motivi: queste sono tre delle quattro aggravanti contestate dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo ad Alessandro Impagnatiello, che poco più di cinque mesi fa ha ucciso con 37 coltellate la sua compagna, Giulia Tramontano. L’autore del delitto di Senago resta in carcere a Milano, mentre le informazioni raccolte nel corso delle indagini delineano sempre più precisamente i contorni di un omicidio premeditato molto prima di quanto sia stato perpetrato.
Le aggravanti contestate da Mannella e Menegazzo potrebbero costare a Impagnatiello l’ergastolo. Anche per questo, la Procura di Milano ha chiesto il giudizio immediato per il barman che risiedeva a Senago con la giovane di Sant’Antimo, uccisa al settimo mese di gravidanza. Difeso dai legali Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia, Impagnatiello potrebbe saltare l’udienza preliminare e arrivare dritto alla sbarra, dove dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale.
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