Quaranta persone, alcune appartenenti al sodalizio camorristico conosciuto come l’Alleanza di Secondigliano mentre altri sono pubblici ufficiali e imprenditori, sono stati raggiunti da delle ordinanze di applicazione di misure cautelari. Le misure sono state eseguita dalla Polizia di Stato della Direzione Distrettuale Antimafia su delega della Procura di Napoli.
I soggetti sono indagati a vario titolo nell’alterazione di gare di appalto ospedaliere, estorsioni alle ditte operanti presso le predette strutture: servizio di trasporto ammalati, onoranze funebri, imprese di costruzione, imprese di pulizie.
Una nuova indagine che vede al centro la gestione delle strutture ospedaliere napoletane, tre in particolare i nosocomi dove le forniture sono state al centro delle indagini della procura: l’Ospedale Antonio Cardarelli, il Cotugno e il CTO, questi ultimi due appartenenti all’Azienda Ospedaliera dei Colli. Tra coloro che sono stati raggiunti dalle misure il boss Luigi Cimmino, dell’omonimo clan ritenuto egemone nel quartiere Vomero, tornato in carcere insieme al figlio Franco Diego e ad Andrea Basile, ritenuto suo stretto collaboratore. Fra i destinatari dell’ordinanza anche l’imprenditore Giovanni Caruson. Con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica sono stati arrestati inoltre gli imprenditori Alessandro Esposito, responsabile commerciale della società Bamar Italia, Lello e Raffaele Sacco, soci della Gemear.
Secondo l’accusa alla camorra sarebbe andata una percentuale fissa all’atto dell’aggiudicazione di ogni appalto per l’installazione di macchinette erogatrici di cibo e bevande.