“Se un progetto schiaccia l’innocente, è disumano. Se una legge non protegge il debole, è disumana. Se un profitto cresce sul dolore di chi non ha voce, è disumano”. E’ l’appello per la pace del cardinale Mimmo Battaglia, arcivescovo di NAPOLI, in una lettera aperta diffusa oggi. Citando tutti i conflitti che insanguinano il mondo, dall’Ucraina a Gaza, dal Sudan al Myanmar, Battaglia scrive: “A voi che impugnate le leve del potere — governi in doppiopetto, consigli d’amministrazione oliati come ingranaggi, alleanze militari dalla voce di metallo — dico che il Vangelo non fa sconti né ammorbidisce la verità. Impone di riconoscere l’uomo quando lo si vede, di chiamare male ciò che schiaccia l’uomo”. Da qui l’appello: “Se volete essere guida e non timone allo sbaraglio, fermate i convogli carichi di morte prima che varchino l’ultima dogana; smontate i macchinari che colano piombo e forgiatene aratri, tubature, banchi di scuola. Portate i bilanci di guerra sulla cattedra di un maestro stanco: trasformate milioni stanziati per missili in sale parto illuminate, ambulanze capaci di raggiungere finanche le sofferenze più remote”. E ancora: “Voi che sprofondate nelle poltrone rosse dei parlamenti, abbandonate dossier e grafici: attraversate, anche solo per un’ora, i corridoi spenti di un ospedale bombardato; odorate il gasolio dell’ultimo generatore; ascoltate il bip solitario di un respiratore sospeso tra vita e silenzio. Il Vangelo — per chi crede e per chi non crede — è uno specchio impietoso: riflette ciò che è umano, denuncia ciò che è disumano. E se non volete farlo per Dio, fatelo almeno per quel poco di umano che ancora ci tiene in piedi”.
