È stato approvato nei giorni scorsi un nuovo decreto alla Camera, norma che ha l’obiettivo di alleggerire il peso che grava sulle spalle degli italiani. Una norma anti-inflazione, ma anche anti-speculazione, destinato a salvare le bollette per i prossimi mesi. Meno 40%: questo il massimo che potrà raggiungere la riduzione nel costo del gas, che negli ultimi dieci anni aveva un costo medio di 60 euro per megawattora. Non un vero tetto ai prezzi per tutti, come richiesto da Confindustria, insomma, ma qualcosa di simile.
Costi raddoppiati
Se lo scorso anno, infatti, una famiglia media spendeva circa 1770 euro per luce e gas, nel primo trimestre dell’anno in corso il costo è poco meno che raddoppiato, passando a 3161 euro. Attenzione, però, perché spetterà ancora all’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, valutare in piena autonomia quanto far pesare nelle nuove tariffe il costo del gas rispetto alla fluttuazione dei prezzi legate al mercato.
I contratti
“L’Arera ha il potere per chiedere che chi importa gas presenti i contratti”, ha dichiarato il presidente di presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. “Sono convinto che siano contratti pluriennali e quindi viene smarcata l’ipotesi che non ci forniscano più gas. Anche i prezzi di acquisito saranno completamente diversi da quelli che stanno seguendo oggi l’impazzimento dei mercati”, ha poi aggiunto, tornando sulla necessità di un tetto al prezzo del gas italiano.
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