21 armi da fuoco, 16 da taglio, 13 armi improprie e quasi 200 munizioni. Sono questi i dati forniti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli riguardo ai sequestri effetuati nel solo primo mese del 2024. Quello delle armi facili nel napoletano è un problema di fondo che si protrae nel tempo, non è – sfortunatamente – una novità, eppure negli ultimi anni la percezione della cosa è cambiata, intensificandosi e arrivando a essere avvertita come una vera e propria emergenza. Basti pensare agli episodi che, lo scorso anno, sono saliti agli onori delle cronache nazionali: l’omicidio di Francesco Pio Maimone, avvenuto nella zona degli chalet di Mergellina, e quello di Giovanbattista Cutolo, freddato in piazza Municipio.
Il conto degli arresti per porto e detenzione di armi arriva a 17 (di cui uno minorenne), 23 le persone denunciate (6 delle quali sotto i 18 anni). Un mese di gennaio caratterizzato anche dalla sparatoria di corso Lucci a Napoli, con il ferimento di un giovane delle Case Nuove e di una donna 68enne che passeggiava in strada, colpita da uno degli 80 proiettili esplosi con 4 armi differenti, come ricostruito dai poliziotti della Squadra Mobile di Napoli. Controlli e sensibilizzazione nelle scuole proseguono, ma l’emergenza armi riguarda non solo il capoluogo, ma l’intera area metropolitana di Napoli. Lo dimostra l’arresto recente di due 18enni, nel quartiere napoletano del Vomero, quello di due adolescenti a Boscoreale, o anche l’identificazione dell’autore di un’aggressione all’arma bianca avvenuta a Ponticelli a metà gennaio.
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