Arrestate 3 persone clan Terracciano. Questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Emessa, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di 3 soggetti. Riconducibili al gruppo TERRACCIANO e gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di tentato omicidio in concorso e porto in luogo pubblico di armi, tutti aggravati dalle finalità mafiose. Per aver pianificato ed eseguito il tentato omicidio di PISCOPO Umberto, all’epoca dei fatti reggente del clan rivale PISCOPO-PONTICELLI. L’uomo era operante nei comuni di Massa di Somma e San Sebastiano al Vesuvio.
ARRESTATE 3 PERSONE CLAN TERRACCIANO. I FATTI
I fatti risalgono al 03.05.2018 quando a Massa di Somma, nei pressi del portone dell’abitazione di PISCOPO Umberto. Infatti un commando aveva esploso numerosi colpi di pistola calibro 7,65 diretti inequivocabilmente ad uccidere il PISCOPO. L’attività investigativa, portata avanti dai Carabinieri Nucleo Investigativo di Torre Annunziata e della Tenenza di Cercola e diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli – DDA. Così è stata sviluppata con intercettazioni telefoniche ed ambientali e grazie a dichiarazioni rese da persone informate sui fatti. Inoltre da un collaboratore di giustizia e da uno dei soggetti oggi destinatari di misura cautelare in sede di spontanee dichiarazioni al PM. Nonché da riconoscimenti fotografici di esecutori e mandanti.
GLI ARRESTI
Il complesso delle attività d’indagine consentiva di: a. individuare, per ciascuno dei tre indagati, il contributo causale ed effettivo nella realizzazione dell’agguato:
TERRACCIANO Antonio, 32enne pregiudicato, soggetto di spicco dell’omonimo gruppo camorristico e mandante dell’omicidio.
SCOGNAMIGLIO Umberto, 50enne pregiudicato, ha partecipato alla fase esecutiva ed organizzativa dell’azione delittuosa, esplodendo materialmente i colpi di pistola nei confronti di PISCOPO Umberto.
BORRELLI Antonio, 40enne pregiudicato, per aver fornito il proprio concorso nel reato trasportando a bordo della propria autovettura SCOGNAMIGLIO Umberto sin nei pressi dell’abitazione di PISCOPO Umberto e fungendo successivamente da “palo”
Nel tentativo del gruppo TERRACCIANO di ottenere il controllo del territorio nei comuni di Massa di Somma e San Sebastiano al Vesuvio, ponendo in essere azioni finalizzate ad incrementare il credito di un clan TERRACCIANO a scapito di quello rivale (PISCOPO-PONTICELLI).