Il boss della mafia Matteo Messina Denaro è stato arrestato dopo 30 anni di latitanza. Ecco dove.
L’arresto
Finisce in carcere Matteo Messina Denaro, il boss figlio dell’ex capomafia di Castelvetrano, storico alleato di Totò Riina. Secondo quanto si apprende, l’uomo, ormai sessantenne, era in cura in una clinica privata di Palermo. L’inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano (Tp) è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.
“Sentirai parlare di me”, scrisse Messina Denaro in una lettera alla fidanzata dell’epoca, “mi dipingeranno come un diavolo, ma sono tutte falsità“. Era il 1993 e, in quelle poche righe, il boss faceva già intendere di essere a conoscenza che, lì a poco sarebbe finito per essere associato alle stragi mafiose di Roma, Milano e Firenze.
Il boss in manette
Su Messina Denaro pende una condanna all’ergastolo per svariati omicidi, più o meno efferati. Si fa dalla morte del figlioletto di un pentito strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni di prigionia, agli attentati di Firenze, Milano e Roma, fino ad arrivare alle stragi del ’92, nel corso delle quali morirono i giudici Falcone e Borsellino. La cattura, oggi, mette fuga alla latitanza dell’uomo, andata avanti più di quella di Totò Riina (sfuggito alle manette per 23 anni), fino quasi a raggiungere le tempistiche di Bernardo Provenzano, che era riuscito nell’impresa di evitare la galera per 38 lunghi anni.
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