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Assegno unico per i figli, ci sono redditi penalizzati

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Il nuovo assegno unico per i figli ‘penalizza’ i contribuenti con redditi da lavoro che possono definirsi “medio-alti”, ma non “cospicui”, e con un Isee (l’Indicatore della situazione economica equivalente) superiore a 40.000 euro, giacche’ l’erogazione della prestazione, “con valore fisso di 50 euro mensili per figlio”, si traduce, per i beneficiari, in “un sostegno economico decisamente inferiore, rispetto a quanto percepito fino allo scorso anno”: nel caso, infatti, di due genitori dipendenti con un reddito complessivo di 53.000 euro e 2 figli con piu’ di 3 anni e un Isee stimato superiore ai 40.000 euro, “la perdita stimata e’ di 946,16 euro”.

L’indagine della Fondazione Consulenti del Lavoro

A rilevarlo e’ la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, che ha analizzato le somme che l’Inps, a partire da marzo, eroghera’ direttamente a chi ne ha fatto richiesta, tramite l’apposita applicazione disponibile sul portale dell’Istituto di previdenza pubblico, o presso i patronati. A seguire, si legge, “in assenza di Isee e con redditi elevati, che in precedenza non determinavano alcun sostegno, si ha accesso a un contributo base che garantisce un’entrata mensile costante”, mentre esaminando il caso di una giovane madre single con un figlio minore di 3 anni e con un reddito di 28.300 euro (e un Isee di poco meno di 12.000 euro), il beneficio annuo stimato e’ di 1.092,44 euro. Sono previste, comunque, spiegano i professionisti, “delle maggiorazioni per i nuclei familiari con piu’ di due figli, o con figli disabili, nonche’ per le madri con meno di 21 anni”.

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https://www.sicomunicazione.it/assegno-unico-figli-consulenti-lavoro/

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