Se Ema darà parere favorevole le vaccinazioni con Astrazeneca potrebbero riprendere tra giovedì e venerdì. “Chi ha già fatto il vaccino Astrazeneca non ha ragione di essere preoccupato” sottolinea il ministro della Salute Roberto Speranza in merito alla sospensione cautelativa del vaccino Astrazeneca.
“La decisione di ieri di sospendere AstraZeneca è di natura precauzionale – spiega Speranza – e la decisione è emersa dopo una valutazione dell’istituto tedesco per i vaccini. C’è stato un confronto tra i ministri della salute: ora i governi attendono il giudizio Ema per giovedì e siamo fiduciosi che possano emergere tutti gli elementi di rassicurazione per consentirci di riprendere la vaccinazione. E’ giusto avere cautela“.
Nonostante i casi riportati dalle cronache per la comunità scientifica ad oggi non ci sono prove di un nesso causale tra la somministrazione del vaccino e un aumentato rischio di trombosi. AstraZeneca, l’azienda anglo-svedese che produce il vaccino, ha pubblicato i dati sulla sicurezza da i quali risulta che su circa 17 milioni di persone vaccinate si sono verificati 15 casi di trombosi e 22 di embolia, ma al momento ancora evidenze per dimostrare che questi casi siano effettivamente legati al vaccino.
Intanto si accendono dubbi e riflessioni sul richiamo del vaccino Astrazeneca. Cosa accadrà alle persone che hanno già ricevuto la prima dose ?
“Abbiamo tempo per decidere in modo ordinato – commenta Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene all’Università di Milano e Direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi -. La seconda dose andrebbe somministrata, come recita la scheda tecnica, dopo dodici settimane dalla prima: sono quattro mesi”. Possibile pensare di poter ricevere la seconda dose con un altro vaccino “Il vaccino di Astrazeneca si basa su un vettore virale- spiega Pregliasco – ed è lo stesso principio con cui è costruito il vaccino di Johnson&Johnson e lo Sputnik russo. Per altri tipi di vaccino, la possibilità di utilizzare due preparati diversi è già stata sdoganata. Qui, per il momento non abbiamo dati oggettivi. Si dovrebbero fare studi in proposito. Anche perché la vaccinazione non finirà con queste prime ondate, ma è probabile che si dovrà ripetere con richiami “modulati” anche sulle varianti”.