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Auto esplosa in Tangenziale, lo sfogo del cugino del 25enne

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Ancora non è chiara la dinamica che ha portato l’auto a esplodere mentre era in transito lungo la Tangenziale di Napoli in direzione Pozzuoli. Intanto, stamattina, lo sfogo del cugino del 25enne alla guida: “Per conseguire gli ultimi crediti sta rischiando di dare come credito la sua vita“.

Lo sfogo del cugino di Fulvio dopo l’incidente in Tangenziale

“Ieri pomeriggio sulla tangenziale di Napoli è esplosa un’auto in transito. Una notizia ripresa presto da tutti i media locali e nazionali per la gravità dell’incidente. In quella macchina c’erano due persone, una di queste era mio cugino, Fulvio“. Inizia così il messaggio diffuso su Facebook dal cugino del giovane studente coinvolto nell’incidente avvenuto sulla Tangenziale di Napoli l’altro giorno. “Fulvio è ricoverato nel reparto Grandi Ustionati del Cardarelli”, prosegue nel suo racconto Fabio Corsaro. “Non sappiamo molto: potrebbe essere ustionato gravemente dalla testa ai piedi, essere irriconoscibile, avere ferite insanabili o essere in una situazione meno disperata. La mente corre e non si placa in assenza di informazioni concrete. Fulvio è un ragazzo gentile di 25 anni, primogenito di tre figli, appassionato di palestra e motori, in procinto di laurearsi al percorso Motoristico, appunto, della magistrale di Ingegneria Meccanica”.

Quindi, la riflessione dura e spietata di chi, da un momento all’altro, si è visto ricoverare quello che potrebbe considerare un fratello in ospedale per un incidente. “A Fulvio bastavano pochi crediti per chiudere il percorso di studi, tra cui alcuni CFU da ottenere con un tirocinio curriculare che stava svolgendo presso il CNR di Napoli. Come emerso dai fatti di cronaca, la deflagrazione dell’auto è avvenuta probabilmente a causa di due bombole di ossigeno o di materiale infiammabile presenti nella vettura del CNR”. Corsaro continua, ponendo le domande inquisitorie: “Chi ha dato dal CNR l’ordine di trasportare materiale altamente infiammabile a una ricercatrice sessantenne e a un tirocinante in un’auto comune, per di più di proprietà del CNR? Chi è responsabile di questi processi che non soddisfano nemmeno i minimi standard di sicurezza? Quale valore aggiunto apporta a un tirocinante del CNR il trasporto di due bombole di ossigeno da A a B?“.

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