Un triste episodio è accaduto nella notte tra sabato 9 e domenica 10 novembre, quando una baby-gang ha distrutto un taxi che aveva preso dal centro di Napoli. Otto ragazzi, presumibilmente minorenni, avevano chiamato un taxi in Piazza del Plebiscito per essere accompagnati a San Giovanni a Teduccio. Durante il tragitto di ritorno, la comitiva ha strappato la tappezzeria dei sedili e manomesso l’impianto di illuminazione interna. Appena giunti a destinazione, nel momento in cui avrebbero dovuto saldare il conto pattuito di 25 euro, i giovani si sono dati alla fuga. Il tutto è accaduto mentre uno di loro minacciava il tassista con una pistola. Soltanto un ragazzo della comtiva è tornato indietro pagando la sua quota di 5 euro e dichiarando che non conosceva la baby-gang che aveva preso il taxi insieme a lui. La vittima ha immediatamente allertato il 112.

“Armati, sfrontati, pericolosi e violenti, eppure si continua a porre il focus non sull’emergenza criminale ma sul pietismo sociale. Li si continua a vedere come vittime della società ma si dimentica che è la società stessa ad essere vittima di questi qui- dichiara il deputato Francesco Emilio Borrelli- lo è chi subisce gli abusi di questi giovani criminali, chi si becca una coltellata, una pallottola, chi deve sottostare alle loro prepotenze. Tutti i criminali, o quasi, dai boss ai serial killer passando per stupratori e stalker, hanno subito nel corso della loro infanzia episodi segnanti eppure non si ha pietà per loro, come giusto che sia”.

Di Sabrina Valenti

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