Bacoli, localizzati due altari di età romana. Sul fondo del mare di Pozzuoli, nel cuore dell’antico porto commerciale della Puteoli romana, sono stati localizzati e documentati due altari in marmo di età romana, databili alla prima metà del I secolo d.C.. Inseriti all’interno del grande Tempio dei Nabatei, oggi sommerso per effetto del bradisismo. In occasione della Giornata Nazionale del Mare, il ministro per la Protezione civile le Politiche del mare, Nello Musumeci, e il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, hanno visitato quest’oggi le aree archeologiche sommerse tra Bacoli e Pozzuoli (Napoli) partecipando al discoprimento degli altari nabatei di Dusares sommersi.
Chi erano i Nabatei
I Nabatei, popolazione dedita al commercio tra l’Oriente, l’Oceano Indiano e Roma, erano stanziati nelle aree desertiche della Penisola Arabica, ma avevano, sin dalla prima età imperiale, impiantato una loro base all’interno del porto puteolano, il più grande scalo commerciale del Mediterraneo romano. Di questa enclave mercantile, l’unica al di fuori della madrepatria, si conoscevano finora basi e lastre iscritte con dediche – in latino – al dio tutelare Dusares. Rinvenute sui fondali di Pozzuoli a più riprese tra il XVIII secolo e gli anni Ottanta del Novecento. E poi confluite nelle collezioni dei Musei di Napoli e del Castello Aragonese di Baia. Rimaneva approssimativa la collocazione del santuario di riferimento. Oggi individuata con strumenti topografici di precisione che hanno consentito di inserire il Tempio nel quadro topografico più ampio del vicus Lartidianus.
Il rinvenimento degli altari
Il rinvenimento degli altari, simili a quello custodito nel Castello di Baia, si inserisce all’interno di una proficua attività di ricerche messe in campo a partire dalla fine del 2021, nell’ambito di una convenzione tra Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e l’Università degli Studi della Campania Vanvitelli. Tutto con il coinvolgimento della Scuola Superiore Meridionale per il coordinamento delle attività subacquee, e con il prezioso supporto logistico dei Carabinieri Subacquei – Nucleo di Napoli. Le ricerche hanno consentito, oltre al corretto posizionamento del Tempio, di riconoscere ambienti, magazzini, edifici dell’amministrazione imperiale e assi viari dell’antico porto.
La localizzazione degli altari
La localizzazione definitiva degli altari, avvenuta anche grazie alla fattiva collaborazione dell’assistente tecnico subacqueo della Soprintendenza Carlo Leggieri e al supporto offerto dai carabinieri subacquei del Nucleo di Napoli, con il comandante Sandro Bucalo. Consente oggi di comprendere meglio l’articolazione di questo complesso settore del porto puteolano. Settore in cui gli edifici sacri delle comunità di stranieri si ergevano a contatto con le lunghe file di magazzini. Destinati a stoccare le tante merci in transito nello scalo, pronte a essere smistate verso la Campania o reindirizzate direttamente a Roma.