A tre anni di distanza non è più un tabù l’idea di aggiornare il Praru Programma di bonifica ambientale e rigenerazione urbana nell’area di Bagnoli . Anche la Regione ora rientra a pieno titolo nel piano di rilancio della zona dopo il precedente strappo, del 2019, dovuto a una copertura finanziaria giudicata allora insostenibile.
Modello Genova
Oggi, nella sostanza, si profila una nuova Variante per l’area ex Italsider . Il sindaco Gaetano Manfredi, nominato commissario dal Ministro Mara Carfagna, ieri a Palazzo San Giacomo ha riunito una mini Cabina di regia con i due sub commissari, l’assessore all’Urbanistica del Comune Laura Lieto e quello della Regione Bruno Discepolo. Il primo cittadino sull’aggiornamento urbanistico di Napoli e dell’area di Bagnoli è sempre stato chiarissimo: «Il Prg si rifà a una città di 30 anni fa e va rivisto».
Bagnoli di fatto, è un sito di interesse nazionale, e al Governo tramite la ministra Carfagna toccherà sempre l’ultima parola. Invitalia resta il soggetto attuatore.
Per Bagnoli è in atto il cosiddetto “modello Genova” per la ricostruzione del Ponte Morandi, che prevede di vincolare il sindaco-commissario a un cronoprogramma preciso, dotandolo di poteri per accelerare le procedure.
La Variante
(Nella prima riunione ristretta alla struttura commissariale si è arrivati subito all’ipotesi Variante. Anche Città della Scienza potrebbe tornare – almeno nella parte andata a fuoco – in prossimità della linea di costa laddove era collocata originariamente).
La validità del piano passerà comunque per aspetti strategici come la balneabilità delle acque di Bagnoli. Nella logistica si profilano anche bus elettrici da acquistare con i fondi del Pnrr, da interconnettere con le due ferrovie già esistenti.
La Cumana e la metropolitana delle Fs. C’è poi da considerare la grandezza del parco, una enormità 130 ettari. Gestione impossibile senza attrattori in grado di finanziarla.