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Bancarotta nel napoletano, maxi sequestro dei finanzieri

guardia di finanza, invito a dedurre sul caso servizio idrico integrato per ex governatore


Sono accusati di una maxi bancarotta fraudolenta le cinque persone, tra amministratori di diritto e di fatto due società che gestiscono ristorante, bar e pasticceria a Marano di Napoli, per i quali la Guardia di Finanza di Giugliano in Campania e la Procura di Napoli Nord hanno chiesto e ottenuto dal gip un sequestro che coinvolge anche due ditte gemelle. Le fiamme gialle hanno notificato a un sequestro preventivo da 1,534 milioni di euro, relativo ai compendi aziendali dirottati verso le società clone e un sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca per 3,47 milioni di euro.

Dagli accertamenti è emerso che per sottrarsi agli obblighi nei confronti dell’Erario e al pagamento delle imposte sui redditi e dell’Iva gli indagati avrebbero dirottato interi asset aziendali dalle due società fallite e svuotate verso altrettante ditte gemelle, operanti esattamente nello stesso settore commerciale, ai cui imprenditori ora gli inquirenti contestano l’autoriciclaggio e la sottrazione fraudolenta al pagamento delle tasse. “Costante in questo settore – spiega il facente funzione di procuratore di Napoli Nord Anna Maria Lucchetta – è l’impegno della Procura della Repubblica di Napoli Nord, in sinergia con la Guardia di Finanza, finalizzato a contrastare le economie illegali che inquinano il tessuto economico del territorio e a salvaguardare le pubbliche finanze”.

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