Ha perso la vita ad appena 6 anni, la piccola Michelle, morta folgorata verosimilmente dopo aver toccato un cavo scoperto dell’energia elettrica all’interno del campo rom di Giugliano. Momenti di panico, all’ospedale San Giuliano, subito dopo il suo ricovero, dopo che sul posto sono accorse quasi un centinaio di persone, oltre i parenti della piccola, creando scompiglio al nosocomio giuglianese. Da sabato sera, l’accampamento è privo di energia elettrica, dopo che la società che gestisce la cabina elettrica a ridosso dell’insediamento ha identificato l’allaccio abusivo dal quale si approvvigionavano gli abitanti del campo rom e bloccato la fornitura.
La tragedia al campo rom di Giugliano
Quanto al decesso della piccola Michelle, la polizia del commissariato di Giugliano ha dato il via alle indagini, per sostanziare un’ipotesi che pare già estremamente verosimile. La bimba avrebbe toccato un cavo scoperto vicino a una pozzanghera, subendo un vero e proprio elettroshock. Al suo arrivo al San Giuliano, Michelle era già in arresto cardiaco: i sanitari, nonostante i loro sforzi, non hanno potuto fare nulla per salvarla. La condizione precaria del campo rom di Giugliano, però, è nota, eppure, denuncia il parroco di San Pio X, don Francesco, nessuno sembra interessarsene se non quando succedono tragedie come questa.
A invocare uno sgombero dell’accampamento, anche il deputato dell’Alleanza Sinistra Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Da anni chiediamo di salvare i bambini costretti a vivere nel degrado”, le parole affidate dal deputato ai social. “Insediamenti fuorilegge dove non esistono norme di sicurezza. Mi auguro che questa sia la goccia che faccia traboccare il vaso e si arrivi presto a una soluzione definitiva. Che sia fatta luce sulla morte di questa bambina e su tutto ciò che è successo al Pronto Soccorso”.
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