L’indagine è durata oltre 3 anni e mezzo e ha portato, questa mattina, all’arresto di 37 persone. Così i Carabinieri di Caserta, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno assestato un duro colpo al clan dei Casalesi: ecco chi è finito in manette.
Il blitz ai danni delle famiglie Bidognetti e Schiavone
Dalla sua cella, Cicciotto ‘e Mezzanotte, il soprannome dato a uno dei più spietati boss del clan dei Casalesi del casertano, Francesco Bidognetti, ordinò un omicidio a un uomo del suo gruppo camorristico che in sua assenza stava facendosi spazio verso il comando. È uno dei reati, ma sono davvero tanti i capi di imputazione, per i quali oltre a Bidognetti, sono state arrestate 36 persone dai carabinieri questa mattina all’alba. Tra i nomi anche quello di diversi uomini della famiglia Schiavone, quella dell’altro boss tristemente famoso, soprannominato Sandokan. Nell’operazione, in carcere, i carabinieri hanno trovato diversi telefoni cellulari nascosti nei materassi in cella.
Le indagini condotte dagli investigatori
Le indagini condotte dagli inquirenti avrebbero consentito di documentare e ricostruire nel dettaglio l’attività del clan nel corso degli oltre 3 anni di osservazione. Incontri, scambi, il ripristino di una “cassa comune” pur mantenendo la propria autonomia in termini operativi, economici e territoriali: a questo avrebbe portato l’attività investigativa che si è concentrata sulle famiglie Bidognetti e Schiavone.
Oltre al reato associativo, agli arrestati sono contestate anche numerose estorsioni, assieme al coinvolgimento attivo in fatti di sangue e alla gestione di traffici di stupefacenti e delle piazze di spaccio. Assieme a Cicciotto ‘e Mezzanotte, figlio del boss Bidognetti, e Nicola “o’ russ” Schiavone, nipote del capoclan dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone, sono finiti in manette Alessandro Ucciero, 52enne ritenuto prestanome del clan.
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