La lunga stretta alla consumazione per cibi e bevande in strada predisposta dalla Regione Campania per arginare l’epidemia di covid-19 derivante dall’avanzata della variante Omicron ha avuto inizio. Stop il 23, 24,25,26, 31 dicembre e primo gennaio a brindisi ed altre attività legate al cibo in strada, una scelta presa per evitare assembramenti forieri di cluster.
E a #Napoli è scattata la macchina dei controlli nei luoghi maggiormente frequentati. Presidi fissi delle forze dell’ordine ai varchi di Chiaia, e pattuglie in giro per i vicoli, presenza delle forze dell’Ordine anche nel Centro Storico e a Chiaia. Le multe, nel caso di trasgressione, vanno dai 400 ai mille euro. Dopo l’appello del prefetto Claudio Palomba, fatto mediante stampa e rivolto ai cittadini, affinché rispettino le regole, vi sono i timori degli esercenti che temono di pagare per colpe non proprio, rinnovando l’annosa questione dei controlli e della tutela, asserendo che non possono controllare ciascun consumatore.
A loro fanno eco anche le parole di alcuni esponenti delle sigle sindacali delle forze dell’ordine che fanno riferimento alla questione della mancanza di personale per i controlli, come già fatto a livello nazionale per il green pass. Tornando al fronte partenopeo si teme che i controlli alla movida e quelli ai varchi delle zone maggiormente frequentate possano creare una situazione imbuto, da evitare proprio per non avere gli effetti indesiderati che si tenta di scongiurare circa la pandemia
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