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Carcere, danno fuoco alle celle: salvati dagli agenti

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Poteva finire con un bilancio disastroso, invece grazie all’intervento degli agenti della guardia penitenziaria non ci sono state vittime o feriti. L’episodio, però, non può non fare scattare ancora una volta un campanello d’allarme sullo stato delle carceri italiane. Il SAPPE: “Servono interventi urgenti”.

Fiamme nel carcere di Secondigliano

Ancora un episodio sconcertante ha avuto luogo all’interno di una casa circondariale del territorio campano. Siamo a Napoli, nel carcere di Secondigliano, il teatro all’interno del quale due detenuti hanno dato fuoco alle celle all’interno delle quali erano reclusi rischiando di perdere la vita e di trascinare con sé nell’inferno di fiamme e fumo altre persone.

“Un detenuto del circuito Alta sicurezza, attualmente ristretto nel Reparto accettazione, ha incendiato la cella dove era ubicato. Alcune unità di Polizia Penitenziaria sono prontamente intervenute per spegnere l’incendio e portare fuori dalla cella l’uomo e gli altri detenuto, visto che si era già propagato del denso fumo nero. I detenuti sono stati precauzionalmente trasferiti nei cortili passeggi. Al termine, alcuni poliziotti sono ricorsi alle cure dei sanitari per intossicazione”.

A raccontare quelle ore di tensione e concitazione, all’interno della struttura penitenziaria partenopea, la segretaria regionale del SAPPE, Tiziana Guacci.

La denuncia del sindacato

E proprio dal SAPPE, il sindacato di categoria, arrivano parole di sostegno agli agenti in servizio a Secondigliano assieme a tante, tante denunce. “Urgono interventi concreti da parte dell’Amministrazione Penitenziaria regionale a tutela del personale che lavora nelle carceri italiane, della Campania e in particolare a Secondigliano”, comunica il segretario generale del SAPPE, Donato Capece. Da mesi, ricorda il sindacalista, il SAPPE “denuncia le gravi violenze contro i poliziotti delle carceri italiane, sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e la mancata assunzione di provvedimenti in materia di ordine e sicurezza delle carceri da parte del Ministero della Giustizia a tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, sintomo evidentemente di una mancanza di progettualità dell’esecuzione della pena e, in questo, contesto del ruolo dei Baschi Azzurri”.

L’appello di Capece, dunque, è diretto ai vertici del Ministero. “Gli eventi critici contro gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria sono aumentati in maniera spaventosa e, come dimostra quel che è avvenuto a Secondigliano, gli eroici poliziotti penitenziari rischiano davvero la vita per fronteggiare la follia criminale di certi delinquenti che anche in carcere non si fanno scrupoli di mettere a repentaglio la vita delle persone. Tutto in assenza di provvedimenti utili a garantire la sicurezza e l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria”. Insomma, servono provvedimenti e servono con urgenza.

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