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Casalesi, sequestro di 1 milione a Massimo Di Caterino: scoperto bunker

La Polizia di Stato ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro patrimoniale nei confronti di Massimo Di Caterino, già condannato per associazione di stampo mafioso per la sua appartenenza, con il ruolo di reggente, al clan dei Casalesi. Il sequestro riguarda immobili, automezzi e rapporti finanziari e bancari per un valore complessivo di circa un milione di euro. Durante le operazioni, gli agenti hanno anche rinvenuto un bunker.

Il provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su proposta del Questore di Caserta Andrea Grassi, è stato eseguito nel corso della giornata odierna dalla Divisione Anticrimine della Questura di Caserta.

Di Caterino era stato arrestato dalla Squadra Mobile il 6 ottobre 2012, all’interno di un bunker nascosto nel box doccia di un’abitazione a Francolise. Nel covo furono rinvenuti numerosi “pizzini”, un dispositivo per il rilevamento di microspie, una botola con accesso a un nascondiglio ricavata nella cabina doccia e una pistola calibro 7,65. A seguito della sentenza definitiva di condanna, che ha confermato il ruolo apicale di Di Caterino all’interno del clan, riconducibile al boss Michele Zagaria, gli investigatori della Divisione Anticrimine di Caserta e del Servizio Centrale Anticrimine hanno avviato mirati accertamenti patrimoniali per individuare i beni e le risorse economiche riconducibili alle attività delittuose. Le indagini, finalizzate a ricostruire il patrimonio illecito nella disponibilità diretta e indiretta del pregiudicato – anche tramite i familiari – hanno evidenziato una netta sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati dal nucleo familiare. Sulla base di tali riscontri, l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di unità immobiliari, veicoli e rapporti finanziari e bancari per un valore stimato di circa un milione di euro.

Nel corso dell’operazione, condotta nei comuni di San Cipriano d’Aversa e Casal di Principe, gli agenti hanno anche scoperto, all’interno di una villetta a due piani dotata di un complesso sistema di videosorveglianza esterna, una stanza nascosta tipo bunker, verosimilmente utilizzata come rifugio immediato per una sola persona in caso di fuga o necessità.

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