Figlio di un associato ai clan vittima di un agguato avvenuto 10 anni fa, già arrestato con il fratello maggiore e poi messo alla prova in comunità. La storia di Francesco Pio Valda è legata a doppio filo con quella della criminalità, un mondo nel quale il presunto assassino di Francesco Pio Maimone è stato immerso fin dalla nascita.

Il gelo negli occhi di Francesco Pio Valda al momento dell’arresto

Freddo, impassibile, una maschera di cera che non mostra emozioni. Così si è mostrato agli agenti della Squadra Mobile di Napoli, Francesco Pio Valda, al momento dell’arresto. Il 20enne, ammanettato dagli agenti, non ha dato segni di cedimento né di trasporto emotivo: neppure quando gli è stato notificato il decreto di fermo per la morte di Francesco Pio Maimone, di un paio d’anni più giovane di lui. Un’intercettazione degli agenti della Questura rivela come qualcuno avrebbe provato ad avvertire Valda dell’arrivo degli agenti. “Vattene via”, gli dice il complice, “Hanno preso tutti, stamattina”. La soffiata non è valsa a nulla, perché Francesco Pio è stato ugualmente fermato dai poliziotti.

Sui colpi esplosi all’esterno dello chalet di Mergellina, nella notte tra domenica e lunedì, finalmente arriva un po’ di chiarezza. Spari ad altezza uomo, per uccidere e dimostrare che non si stava impugnando una pistola giocattolo, ma un’arma vera, l’arma di un criminale. “Prima si parlava dei coltellini, dei tirapugni. Oggi se non vai in giro con una pistola non sei nessuno, non ti pensano proprio”. Erano state queste le parole pronunciate con un sorriso dolceamaro da Carlo Chiaro, il miglior amico e testimone della scomparsa di Maimone. Una mentalità distorta, tanto radicale quanto radicalmente sbagliata, che ha esiti facilmente tristi. A pagare, anche stavolta, è stato un innocente: un giovane che, come confermato dalle indagini degli agenti della Squadra Mobile e dalle parole del loro capo Alfredo Fabbrocini, con la lite nel corso della quale sono stati esplosi i colpi non c’entrava niente.

Potrebbe interessarti anche: Omicidio Maimone, parla Fabbrocini: “C’è stata omertà”

Oppure: Pestano i piedi alla persona sbagliata, gli sparano: il dramma

Segui SiComunicazione su Google News