A finire in manette in seguito a una maxi operazione dei Carabinieri, 24 individui ritenuti affiliati al clan Mazzarella. Le accuse, tra le altre cose, riguarda il possesso di armi e droga, lo spaccio, il riciclaggio e l’estorsione. Ecco i nomi dei soggetti arrestati.
Arrestati 24 affiliati al clan Mazzarella: ecco i motivi del fermo
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Napoli, per delega della Procura, hanno arrestato 24 persone – di cui 9 già detenute per altri motivi – su richiesta del GIP del Tribunale partenopeo. Le accuse, per questi individui, vanno dall’associazione di tipo mafioso a quella finalizzata al traffico di droga (cocaina e hashish), dal porto illegale d’armi ed esplosivi all’estorsione, passando per il riciclaggio di soldi sporchi.
In particolare, le dinagini, condotte tra il 2018 e il 2020 dai Carabinieri, hanno permesso di dimostrare l’attività del clan Mazzarella dietro direzione di Ciro Mazzarella e Salvatore D’Amico e di documentarne la contrapposizione (anche attraverso scontri a fuoco) con il gruppo camorristico dei Silenzio – nella sfera di influenza dell’Alleanza di Secondigliano. Tra le altre cose, il clan Mazzarella avrebbe avuto le mani in pasta nel settore del commercio e della distribuzione dei carburanti, con estorsioni nei confronti di imprenditori del settore e acquisizioni da parte di affiliati di punti di rifornimento posizionati in luoghi strategici. Non solo benzina, ma anche droghe e tabacchi: il clan, infatti, sarebbe stato a capo della commercializzazione di sigarette di contrabbando e sarebbe stato responsabile della gestione diretta e indiretta delle principali piazze di spaccio dell’area orientale di Napoli.
La lista degli arrestati
A finire in manette in carcere in seguito alle indagini dei Carabinieri, dunque, ci sono:
- Ciro Mazzarella;
- Salvatore, Umberto e Gabriele Salvatore D’Amico;
- Giovanni Borrelli;
- Antonio Catino;
- Alessandro, Pasquale e Pasquale Nocerino (omonimi);
- Francesco Tabasco;
- Giacomo, Giovanni e Pasquale Urio;
- Pasquale Ariosto;
- Salvatore Autiero;
- Salvatore D’Amico;
- Gennaro Improta;
- Umberto Luongo;
- Giovanni Musella;
- Giovanni Salomone;
- Giovanni Improta.
Ai domiciliari, invece, sono finite tre persone:
- Maria Urio;
- Anna Dentice;
- Mariano Monaco.
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