Stava passando sui binari della Circumvesuviana, in sella al suo scooter, tra le stazioni di Cangiani e San Pietro, tra Boscoreale e Scafati per consegnare le pizze. Non si è accorto dell’arrivo del treno che lo ha colpito e gli ha tolto la vita. Sulla tragica morte del rider Raffaele Acampora, 51 anni, venerdì sera, è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Nocera Inferiore. Dalle indagini si evince che il passaggio a livello, di tipo sonoro e visivo quindi senza barriera, fosse funzionante.

Chi era Raffaele Acampora

L’uomo, originario di Sant’Antonio Abate, era conosciuto da tutti con il nome di Lello. Faceva il rider per mantenere la sua famiglia: Nunzia, con la quale era sposato da più di 30 anni fa, e le loro figlie, una laureata qualche anno fa, l’altra ancora studentessa a Napoli.

Il messaggio su Facebook della figlia

Il commovente addio di una delle figlie è stato pubblicato, con una foto di famiglia, su Facebook:

“Non ci credo ancora, speravo tanto che questa orrenda notizia fosse stato un errore, uno sbaglio.Non può essere vero, non è vero che non esisti più, non è vero che non ci sei più con noi, non è vero che non ci sarai più, non è vero che non ci sarai il giorno della mia laurea, non è vero che non ci sarai al mio matrimonio, non è vero che non conoscerai i miei figli e che loro non conosceranno te..!Non doveva succedere… stavi lavorando come ogni giorno, ininterrottamente e avevi ancora tanta forza di andare avanti, ma è bastato poco per farti perdere questa forza. Non volevo che succedesse questo, soprattutto ora che mi trovo lontano e sto per tornare a casa dalla nostra famiglia, non vi vedevo da una settimana e sto male. Fa male non averti potuto più vedere e tornare a casa senza di te. Spero che un giorno ci incontreremo di nuovo e poterti abbracciare come non ho mai fatto prima! Ti voglio bene papà”.

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