Maksim Kovalenko mostra le foto dei civili morti per spiegare il perché della posizione del Consolato ucraino a #Napoli: “Siamo contrati a qualsiasi evento che veda coinvolte persone di nazionalità russa fino alla fine della guerra”. Il riferimento è allo spettacolo previsto al Teatro San Carlo di Napoli per questa sera, 4 aprile. Un appuntamento di beneficenza e solidarietà che dovrebbe vedere la partecipazione di ballerini ucraini e russi contemporaneamente sul palco.
C’è chi specula
“Abbiamo scritto una lettera al Teatro e agli esponenti delle istituzioni – prosegue Kovalenko – per spiegare la nostra posizione. C’è chi sta speculando sulla guerra per promuovere i propri eventi. Ovviamente, non possiamo obbligare nessuno, ma vogliamo che sia chiaro che per noi è una situazione inaccettabile. Non è possibile amicizia con le persone di nazionalità russa se l’esercito russo sta uccidendo i nostri amici e i nostri parenti”.
Sollevare Putin per un dialogo
A chi gli fa notare che l’evento del San Carlo è contro la guerra, Kovalenko risponde: “Non è più sufficiente. Se i russi vogliono fare qualcosa devono cambiare il sistema politico in patria, altrimenti non sarà possibile ripristinare un dialogo. I ballerini russi che parteciperanno all’evento avrebbero potuto scrivere una lettera aperta a Putin per fermare la guerra. Non mi pare l’abbiano fatto”. Dal canto loro, i ballerini ucraini sono stati avvisati, ma non hanno dato alcuna risposta alla loro rappresentanza diplomatica. E’ probabile, quindi, che lo spettacolo si farà.
Rischio intolleranza a Napoli
Il rischio è quello, nel medio periodo, di un crescente astio tra le due popolazioni presenti in città: “Noi riconosciamo un solo rischio – spiega il console – quello di un genocidio del nostro popolo. Abbracciare oggi i russi? Non posso farlo, accadrà solo dopo la guerra”.
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